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In Piemonte una nuova legge per tutelare “il caro estinto”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo gli scandali del “caro estinto” il Consiglio regionale del Piemonte ha varato una nuova legge che disciplina le “attività e i servizi necroscopici, funebri e cimiteriali”. Scopo principale della legge – che modifica in parte la legge 20 del 2007 sulla cremazione – è affermare la netta separazione tra le attività di onoranze funebri e i servizi pubblici legati agli aspetti igienico-sanitari del decesso.  Nell’articolo 1 infatti sancisce: “l’incompatibilità tra la gestione dei servizi cimiteriali, dei crematori e delle camere mortuarie, la gestione di impianti elettrici di luci votive e i servizi di pubbliche affissioni con l’attività di onoranze funebri, l’attività commerciale marmorea e lapidea e i servizi floreali”.

All’articolo 2 la legge prevede, per le certificazione del decesso avvenuto fuori dalle strutture sanitarie, l’intervento dei medici di medicina generale in caso di assenza del medico nescroscopo dell’Asl. Altra novità prevista nel nuovo testo sono i piani di formazione obbligatoria per tutto il personale, sia delle imprese funebri che dei cimiteri, e la stesura di un Codice deontologico delle imprese funebri stilato dalla “Regione, d’intesa con le associazioni rappresentative dei Comuni e le associazioni rappresentative di categoria”. Per il biennio 2012-2013 la nuova legge stanzia per ogni anno 200 mila euro che serviranno per campagne di informazione sui servizi cimiteriali e per la formazione del personale.

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