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L’Italia, la peggiore in Europa per numero di disoccupati. Quasi 2milioni di giovani senza lavoro

Redazione Quotidiano Piemontese

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Diamo i numeri, letteralmente, sull’occupazione, o meglio sulla disoccupazione italiana. 1,9 milioni di giovani, tra i 25 e i 34 anni, sono senza lavoro. Il primato più nero spetta al Sud Italia con 1,1 milioni di inattivi, mentre 530mila giovani sono impegnati nell’apprendistato, unica forma di contratto diffusa.Nel Bel Paese  sono 1.944mila i disoccupati, tra 25 e 34 anni. Un primato negativo in Europa per il più alto tasso di giovani inattivi: 25,9% a fronte del 15,7% della media Ue. Le cose vanno decisamente male per il Mezzogiorno e per le giovani donne: sul totale di 1.944mila giovani inattivi, 1.120mila si concentrano nel Sud e 1.341mila sono di sesso femminile.

La fotografia del mercato del lavoro giovanile è frutto di un rapporto dell’ufficio studi di Confartigianato in cui si rileva che la crisi pesa sulle spalle dei giovani: tra il 2008 e il 2011 gli occupati under 35 sono diminuiti di 1.130mila unità, pari al -15,6%. La flessione in Italia è di intensità doppia rispetto all’Eurozona dove il calo è stato del 7,1%. Ed è sempre il Mezzogiorno l’area che ha registrato la maggiore perdita di occupati under 35: 371mila persone.

Ma una piccola luce in fondo al tunnel pare esserci. Ed è l’apprendistato. Secondo i dati di Confartigianato, Milano è la “capitale” dell’Italia interessata ad offrire lavoro ai giovani under 30. Le imprese del capoluogo lombardo prevedono di assumerne 49.350 nel 2011.

Seguono, nella classifica delle province con le maggiori opportunità di occupazione per i giovani fino a 29 anni, Trieste, Bologna, Rimini e Firenze. Agli ultimi posti tra le province con le minori chances di lavoro: Reggio Calabria, Foggia, Vibo Valentia, Messina e Benevento.

Ad oggi, gli apprendisti sono 530.368 e, tra i giovani con lavoro dipendente, il 19,5% è occupato con questo tipo di contratto.

In particolare l’artigianato è il settore con la maggiore vocazione all’utilizzo dell’apprendistato: sono 194.495 gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane, il 31,6% del totale. E il 12,5% delle assunzioni nelle imprese artigiane avvengono in questo modo, a fronte del 7,2% delle aziende non artigiane.

La riforma dell’apprendistato voluta dal Ministro Sacconi che entra in vigore proprio in questi giorni e la misura del decreto sviluppo sulla decontribuzione per gli apprendisti –  commenta Biagio Riccio, presidente di Confartigianato Asti – potranno contribuire a rilanciare questo contratto e a ridurre la distanza tra i giovani e il mercato del lavoro. Da un lato, i ragazzi potranno trovare nuove strade per imparare una professione, dall’altro le imprese potranno formare la manodopera qualificata di cui hanno necessità”.

E’ la Lombardia la regione con il più alto numero di apprendisti: 89.940, seguita dal Veneto con 65.498 apprendisti, dal Lazio con 52.190 e dall’Emilia Romagna con 51.004.

Ed è ancora una volta la provincia di Milano, insieme a Monza e Brianza, a detenere il primato del maggior numero di apprendisti sia in imprese artigiane (7.513) sia in aziende non artigiane (36.867).

 

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