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Cultura

I gemelli De Serio e Roberto Herlitzka, è torinese il film italiano più premiato degli ultimi mesi

Davide Mazzocco

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Prima due premi al Festival di Locarno, poi Pusan e Annecy, adesso un’altra doppietta di premi ai Rencontres du cinema italien di Grenoble: non c’è festival nel quale i fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio e l’attore Roberto Herlitzka non tornino a casa con qualche premio. L’ultimo (per il momento) in ordine di tempo è quello che verrà consegnato questa sera al cinema Massimo 1, prima della premiazione di Sette opere di misericordia. Sarà Marco Bellocchio a consegnare a Roberto Herlitzka il Premio Maria Adriana Prolo che il Museo Nazionale del Cinema ha deciso di attribuire al protagonista del debutto nel lungometraggio dei De Serio e di tanti film fra i quali spicca Buongiorno notte dello stesso Bellocchio.

Tanti i riconoscimenti ricevuti da questo film molto duro che parla di solitudine e di lotta per la sopravvivenza: “Siamo contenti che piaccia anche al pubblico – hanno detto i De Serio nella conferenza stampa di stamane -, anche se, forse piacere non è la parola adatta. Più che intrattenere il pubblico, la nostra ambizione è quella di trattenerlo fino ai titoli di coda e, magari, anche dopo con le riflessioni che il film speriamo possa generare negli spettatori”. I registi parlano di film “che si distacca dal linguaggio del cinema italiano contemporaneo”, di opera pensata rispettando lo spettatore. Dopo i fratelli Taviani e Coen una nuova coppia nel cinema d’élite: “Noi apparteniamo a una nicchia ancora più ristretta quella dei gemelli – scherzano -. Lavorare insieme è complicato e facilissimo allo stesso tempo. Abbiamo le stesse idee ma durante la lavorazione cerchiamo di dividerci i compiti: se uno sta più vicino agli attori, l’altro si relaziona maggiormente con i tecnici. Se litighiamo? A casa, certo, ma in quanto fratelli non in quanto colleghi”.

Autori di un film fortemente spirituale, i De Serio prendono le distanze da chi legge il film in chiave religiosa: “Le sette opere di misericordia che la chiesa cattolica richiede ai propri fedeli vengono relativizzate e riportate in un’ottica umana. La nostra è la pietas romana che prescrive di prendersi cura del corpo dell’altro”. Il titolo si rifà alle Sette opere di misericordia che Caravaggio compose ritraendo gli uomini dei bassifondi della Napoli dell’epoca. La visione pittorica dei De Serio è risultata fondamentale anche nella scelta dei protagonisti: “In Olimpia Milinte abbiamo riconosciuto una bellezza rinascimentale, in Roberto Herlitzka un corpo fiammingo da esplorare, con le dovute cautele”.

“Mi sono trovato molto bene con i fratelli De Serio perché sono giovani – ha spiegato Roberto Herlitzka – e i giovani hanno voglia di fare dell’arte. Siccome anch’io ho voglia di fare dell’arte le nostre strade si sono trovate”. Un ruolo impegnativo per l’esperto attore che ha festeggiato da poco cinquant’anni di carriera teatrale ma anche per la protagonista Olimpia Milinte scelta dopo un casting di 300 volti che si può vedere alla Gam in Looking for Luminita: “Interpretare Luminita è stato complesso perché la sua vita è molto lontana dalla mia. Mi ha aiutata vivere per due mesi, da sola, a Torino, nei luoghi dove abbiamo girato”. E anche la difficoltà di comunicazione (Milinte non parla italiano ed Herlitzka parla poco inglese) ha favorito la prossemica.

Il film sarà in sala da gennaio, per chi volesse vederlo al TFF gli appuntamenti sono i seguenti: lunedì 28 novembre ore 19 Massimo 1 e venerdì 2 dicembre ore 19:30 Reposi 5.

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