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Cultura

L’uomo che ha dato voce ai rom, Ivano Fossati, in concerto a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Il cuore rallenta la testa cammina, in quel pozzo di piscio e cemento, a quel campo strappato dal vento a forza di essere vento”. La musica come la poesia ha davvero qualcosa di curativo. Nel mare di commenti, accuse, scuse, responsabilità e scaricabarili che hanno accompagnato l’aggressione al campo nomadi di sabato sera, queste parole così nude e insieme così profonde forse sono un rifugio, quasi un’ancora di salvezza. Sono un frammento di Khorakhanè, canzone dedicata alla storia e alla vita del popolo rom. Un tema da equilibristi, in bilico sul filo della parola, col rischio costante di cadere nel retorico, nel buonista, nel kitsch o in chi sa che altro. Invece tra le mani di Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati questo rischio è diventato un lavoro poetico-musicale altissimo, Khorakhanè, appunto. Come non ricordarsene pensando all’imminente concerto di Fossati, che sarà a Torino martedì 13 dicembre?

A proposito di canzoni, la riflessione sull’essere e sentirsi stranieri ha sempre avuto una cittadinanza tutta sua nella produzione di Fossati. Pane e coraggio, racconto molto concreto dedicato ai migranti (“proprio sul filo della frontiera commissario ci fai fermare”) è solo un esempio, perché in realtà lo stesso tema si può trovare, seppur in forme meno esplicite, in molti altri testi. E del resto, anche musicalmente, il cantautore ligure è sempre stato un po’ uno “straniero” nel panorama italiano. Soprattutto negli ultimi tempi, quando ‘lontananza’ è diventata una delle parole più appropriate per definirlo.

Decadancing è l’approdo più recente della sua ricerca, un album che parla chiaro, fin dal titolo. “Qui serve un segno di rispetto per la gente in questa bassa marea” canta Fossati in La decadenza, canzone che rappresenta l’intero disco. Come sempre politica, amore, ricordi e futuro si fondono in un quadro un po’ ermetico e per questo affascinante. Già, c’è anche il futuro, perché le dichiarazioni del cantautore, che recentemente ha detto di volersi ritirare dalle scene, non vanno fraintese. “Non mi ritiro dalla musica” ha infatti puntualizzato Fossati, ma solo da un certo modo di fare musica. E’ un’affermazione che lascia molte porte aperte, ma che tuttavia non è riuscita a tranquillizzare il pubblico: ormai il Decadancing tour ha il sapore di un evento d’addio (e non di un arrivederci). La data torinese del 13 ha registrato il tutto esaurito, forse anche perché tanti fan della prima ora hanno sentito il bisogno di esserci, di tornare a farsi vedere, per un saluto o un silenzioso grazie. Fossati ha risposto promettendo al pubblico subalpino un nuovo concerto, sempre nell’ambito di Decadencing Tour, che molto probabilmente sarà il 21 febbraio al Teatro Colosseo.

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