Seguici su

Cronaca

Proteste e ministri all’inaugurazione dell’anno accademico

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Si è conclusa intorno alle 13, dopo alcuni momenti di tensione, la manifestazione degli studenti intorno al Conservatorio di Torino dove si è svolta l’inaugurazione dell’anno accademico alla presenza dei ministri Elsa Fornero e Renato Balduzzi. Alcuni momenti di tensione si sono verificati quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine poste a presidio dell’area dell’inaugurazione. Poi gli studenti, che protestano per il diritto allo studio, hanno deciso di sfilare per le vie del centro e tornare verso la residenza universitaria occupata in via Verdi. In un comunicato gli studenti denunciano che quando hanno tentato di deviare il percorso verso il Conservatorio dove si stava svolgendo la cerimonia ”le forze dell’ordine hanno risposto caricando ripetutamente e in maniera violenta, provocando diversi feriti e contusi”.

Se a essere presenti sono in molti, a mancare è uno solo: il presidente della Regione, Roberto Cota, ha infatti deciso di snobbare l’inaugurazione dell’anno accademico in polemica con il rettore che ha stigmatizzato i tagli all’Edisu, l’ente che assicura le borse di studio agli studenti provenienti da altri paesi e regioni d’Italia. Ma Pelizzetti non è l’unico a pensarla così: “Gli studenti meritevoli devono avere le borse di studio”,  ha sottolineato infatti la Fornero durante le battute finali dell’inaugurazione.

IL BLITZ. La prima interruzione da parte degli studenti si è avuta quando stava per prendere la parola il ministro Balduzzi: una dozzina di ragazzi si è alzata in piedi esponendo vari cartelli: “No ai tagli alla cultura, no all’abolizione dell’articolo 18, senza di noi Torino muore, siamo una risorsa e non uno spreco”. Subito “accompagnati” fuori dall’aula dalla polizia, hanno ricevuto il pronto “ringraziamento” del ministro: “Grazie per la lezione di convivenza civile”.

L’inaugurazione sarà trasmessa da Unito Media a partire dalle 14.30 e sarà disponibile dalle 18 nella sezione on demand del sito con sottotitoli per i non udenti.

LE PAROLE DEL RETTORE. “Nella realizzazione di progetti e iniziative di grande respiro inevitabilmente si incontrano difficoltà, determinate soprattutto dalla scarsità di risorse di cui in questo momento soffre l’intero Paese e il nostro territorio, tuttavia siamo convinti che tali difficoltà siano superabili solo proseguendo con determinazione sulla strada, da tempo intrapresa con enti locali e altre istituzioni, di un dialogo e di un confronto franco costruttivo ed efficace”. Queste le prime parole del rettore Ezio Pelizzetti: ”Ci auguriamo che i tavoli aperti su un piano paritario con regione, comune e governo, in particolare sui temi del diritto allo studio, del futuro di ‘Torino città universitaria’ e dell’erigenda ‘Città della Salute’ portino ad un rafforzamento del sistema universitario piemontese che oggi rivendica, con umiltà, ma anche con orgoglio e coerenza, il suo insostituibile ruolo di sviluppo della città, della regione, e dell’intero Paese”.

BOTTA RISPOSTA FORNERO-STUDENTI. “Se la sua intenzione è riformare il mercato del lavoro eliminando ogni reale possibilità di stabilità e senza risolvere i problemi strutturali, almeno non dica che lo sta facendo nel nostro nome perchè non è questo che chiedevamo e chiediamo tuttora”. Così il presidente del senato degli studenti, Nicola Malanga, si è rivolto alla Fornero. “La crisi di cui tanto parlate è anche qua fuori – ha proseguito Malanga – sta anche in quelle persone che stanno manifestando al gelo il proprio disagio nella piazza antistante a questo consesso. La crisi, per le pesone della mia generazione e della mia condizione è l’impossibilità di autodeterminarsi. La crisi è qualcosa di tremendamente materiale che rende l’esistenza un’intera, grigia precarieta’”. Il ministro Fornero aveva auspicato che il lavoro che sta facendo il governo trovi il consenso anche dei giovani “perchè – aveva osservato – il governo sta lavorando anche per loro”.

L’INCONTRO CON I PRECARI. Al termine della cerimonia una delegazione di precari della Regione è stata ricevuta dal ministro Fornero. I precari, si legge in una nota, hanno descritto al ministro la loro situazione: 205 tempi determinati assunti dopo regolare concorso pubblico nel 2009, inseriti da tempo in un percorso di stabilizzazione non ancora concluso e con i primi contratti di lavoro in scadenza a luglio 2012. I precari hanno manifestato apprezzamento per la disponibilità del ministro, consegnandole la documentazione riassuntiva del percorso lavorativo svolto all’interno dell’ente ed esprimendo forte preoccupazione per la riforma del lavoro in discussione in questi giorni a Roma.

LE PRIME REAZIONI. “Bisogna ascoltare e cercare soluzioni al problema che gli studenti pongono. La questione delle borse di studio è importante per gli studenti, per l’università che rischia di perdere risorse importanti e per Torino che è riuscita a diventare una grande città universitaria”. Lo ha detto Piero Fassino, commentando le proteste degli studenti.

“Siamo venuti qui in piazza come Comunisti Italiani per protestare ancora una volta contro l’indecenza di questo governo”, ha detto Mao Calliano del Pdci, “che taglia tutto quello che c’è da tagliare e poi si presenta per inaugurare l’anno accademico blindando la piazza e impedendo ai manifestanti di protestare. La Fornero, dopo aver pianto lacrime finte, non ha il coraggio di vedere chi manifesta pacificamente contro le sue riforme. Forse sperava che il freddo facesse il lavoro della polizia”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese