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Cronaca

La Fiom invita i No Tav alla manifestazione del 9 marzo e il Pd ritira il proprio appoggio

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La Fiom invita un No Tav sul palco della manifestazione del 9 marzo a Roma e il Pd ritira il proprio appoggio. Stefano Fassina, responsabile economico dei democratici, bersaniano, ha annunciato che, pur condividendo alcuni punti di fondo della piattaforma, il corteo contro le modifiche all’articolo 18 ha cambiato segno anche per l’annunciata adesione del movimento contro l’Alta Velocità in Val di Susa. “Se parla un No Tav il senso della manifestazione non cambia. Rispetto le decisioni di ogni forza politica ma il Pd si assumerà le responsabilità di quello che dice”, è stata la risposta del segretario generale delle tute blu Cgil, Maurizio Landini.

“Abbiamo scritto a tutti i parlamentari italiani ed europei – ha spiegato Landini in occasione della conferenza stampa di presentazione dello sciopero – naturalmente rispetto le decisioni e l’autonomia di ogni forza politica, ma il punto non è se stanno con la Fiom, ciò che denunciamo è che ci sono discriminazioni istituzionali di Fiat nei confronti dei lavoratori e questo è il motivo per cui ci siamo rivolti al mondo politico”.

“Non è da ieri che la Fiom non è d’accordo con le grandi opere – ha osservato Landini – nel congresso 2010 abbiamo votato quattro documenti contro la Tav, il nucleare, il ponte sullo Stretto e per l’acqua pubblica. Il 16 ottobre in piazza non abbiamo cambiato idea. Queste non sono cose nuove, non è che le si scopre adesso ma il ragionamento – ha proseguito – è che c’è bisogno di un altro modello di sviluppo. Abbiamo invitato il presidente della Comunità montana della Val di Susa, iscritto al Pd, che è stato sindaco e che è quindi una figura istituzionale, trovo singolare che lo si consideri un pericoloso estremista”.