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Piemonte

Sprechi di soldi pubblici, per Cota “si deve fare ancora molto”. Poi loda la riforma sanitaria

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sul fronte della riduzione degli sprechi negli enti pubblici ”si può e si deve fare ancora molto”. Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Cota, condividendo l’appello fatto lunedì mattina dal presidente della Corte dei Conti piemontese, Salvatore Sfrecola, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2012. ”Abbiamo il dovere – ha aggiunto il governatore leghista – di far funzionare al meglio i servizi con le risorse che abbiamo. Ovviamente c’è il grosso problema della riduzione dei trasferimenti da Roma: anche questo centralismo che ha messo in campo in maniera pesante il governo Monti rende molto difficile, se non impossibile in alcune situazioni, l’esercizio di funzioni fondamentali”.

Sulla sanità (nonostante gli scandali che hanno coinvolto direttamente la sua giunta), Cota è tranchant: ”Questo primo anno di gestione Monferino è stato miracoloso, tant’è che noi abbiamo risparmiato 135 milioni di euro” precisando che si tratta di ”un cambiamento culturale che stiamo realizzando e si realizzerà strutturalmente attraverso la riforma sanitaria che verrà approvata – ne sono sicuro – in consiglio regionale”.

I NUMERI DELLA CORTE DEI CONTI. Gravi irregolarità contabili e mancato rispetto del Patto di Stabilità per il 2009, oltre a numerose criticità gestionali: sono solo alcuni dei problemi del Piemonte messi in luce dalla Corte dei Conti eseguendo i controlli sui conti consuntivi 2009 degli enti locali regionali: 1.214 in tutto, di cui 132 Comuni con più di 5mila abitanti e 8 Province. Il presidente Salvatore Sfrecola ha parlato chiaramente di “sprechi, spese inutili, eccessive o gonfiate per consulenze, per gli acquisti non necessari o a prezzi superiori a quelli di mercato”. E ancora: “Sostanziale inesistenza dei controlli interni nei comuni di piccola dimensione” e di “elevata incidenza delle spese per contributi, sussidi ed ausili”. I beni appartenenti al patrimonio disponibile risultano inventariati per un valore di circa 287 milioni 647mila euro, ma rendono annualmente 235.631 euro.

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