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Precari sempre più soli, la Regione respinge la stabilizzazione dei contratti

Davide Mazzocco

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Sono stati tutti respinti i cinque documenti, discussi nella seduta straordinaria del Consiglio regionale di ieri, 13 marzo, che chiedevano la stabilizzazione dei 204 lavoratori precari della Regione Piemonte i cui contratti termineranno a luglio e a dicembre 2012. I quattro ordini del giorno e la mozione erano stati presentati dalle forze di opposizione ed in particolare da: Gianna Pentenero (Pd), Monica Cerutti (Sel), Aldo Reschigna (Pd), Mercedes Bresso (Uniti per Bresso) e Andrea Stara (Insieme per Bresso).  

Durante il lungo dibattito in Aula – al quale hanno assistito numerosi precari personalmente coinvolti nella vicenda, mentre altri manifestavano fuori da Palazzo Lascaris – è stata ricostruita nei vari interventi la vicenda che vede coinvolte più di duecento persone che da anni lavorano in vari uffici regionali con contratti a tempo determinato. In favore di un loro percorso di stabilizzazione  era stato presentato dalla Giunta regionale parecchi mesi fa un disegno di legge non ancora approdato all’esame dell’Aula consiliare. Numerosi i consiglieri di opposizione che hanno preso parte alla discussione: Aldo Reschigna (Pd), Monica Cerutti (Sel), Wilmer Ronzani (Pd), Andrea Stara (Insieme per Bresso), Mino Taricco (Pd), Giovanni Negro (Udc), Eleonora Artesio (FdS), Mauro Laus (Pd), Gianna Pentenero (Pd). I consiglieri hanno sottolineato come questi lavoratori “abbiamo superato un concorso pubblico al termine del quale era stato ipotizzato un percorso di trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre essi sono stati formati appositamente e sono parte attiva da anni della macchina regionale ed assicurano lo svolgimento di numerose attività proprie dell’Ente che rimarrebbero senza personale”.

I consiglieri di maggioranza intervenuti nel dibattito – Gianluca Vignale (Pdl) e Paolo Tiramani (Lega nord) –  hanno sostenuto l’impossibilità di stabilizzare i precari regionali: “Le norme sono cambiate, la legge nazionale non permette più questo tipo di stabilizzazioni, noi gestiamo soldi pubblici e dobbiamo essere responsabili delle scelte che facciamo”.

“Alla fine di febbraio – ha riferito in Aula l’assessore al Personale, Giovanna Quaglia al termine della seduta  – il Ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi ha dato la propria disponibilità ad affrontare il problema per cercare di arrivare ad una soluzione. Se i colloqui con il ministero proseguiranno in maniera positiva, si potrebbe pensare ad una possibile proroga dei contratti in vista di un concorso ad evidenza pubblica a cui anche i precari possano partecipare”.

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