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Ambiente

Gtt pensa a un raddoppio delle strisce blu

Davide Mazzocco

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Proseguono le azioni volte al risanamento economico della Gtt. A mettere in sesto le casse dell’azienda dei trasporti torinesi non sono bastati il rincaro del 50% del biglietto da una corsa e il sensibile aumento delle strisce blu. La gente ha semplicemente cambiato abitudini cercando di risparmiare laddove possibile: acquistando i carnet (che abbassano il costo unitario della corsa da 1,50 a 1,17 euro) e lasciando a casa l’auto per raggiungere i quartieri centrali della città. Secondo quanto pubblicato qualche giorno fa su La Stampa da quando il costo orario del parcheggio in centro è salito a 2,50 euro il numero delle soste si è praticamente dimezzato. La gente, in sostanza, sceglie i mezzi pubblici, la bicicletta e, quando possibile, una bella passeggiata con ottime ricadute sugli inquinamenti atmosferico e acustico.

Messo in vendita il 49% a gruppi privati e aumentate le tariffe a tenaglia (strisce blu e mezzi pubblici) ora, secondo quanto riportato da Repubblica, Gtt starebbe pensando a raddoppiare le strisce blu da 48mila a 108 mila posti. Dove? Nelle zone di San Paolo, Santa Rita, Campidoglio e Aurora, in quelli che sino al secondo dopoguerra erano chiamati quartieri popolari. Quanto si guadagnerebbe? Secondo le stime circa una decina di milioni di euro in più.

Proprio ieri, intanto, rispondendo ad una mozione in Consiglio provinciale sul taglio al trasporto pubblico locale, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta ha fatto il punto sulla trattativa che si è aperta in mattinata con la Regione Piemonte: “Con il sindaco Fassino sono stato finalmente chiamato al confronto sul tema del trasporto pubblico locale con il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e l’assessore ai Trasporti Barbara Bonino: prima siamo ricorsi alle carte bollate contro il taglio indiscriminato del 15%, avevo a lungo richiamato la necessità di un tavolo di mediazione, infine sono stato costretto a minacciare il commissariamento della Regione Piemonte in materia di trasporto pubblico locale. Questa mattina ho potuto spiegare la differenza che intercorre fra il trasporto nella città di Torino e quello che collega i pendolari del territorio provinciale al capoluogo – ha spiegato Saitta ai consiglieri provinciali informandoli che  – il presidente Cota e l’assessore Bonino propongono ora il taglio non più del 15% ma del 9%. Non ho sottoscritto intese su questa nuova proposta ma mi sono riservato di effettuare simulazioni sulla nuova ipotesi di tagli. Diminuire del 9% il finanziamento per il trasporto pubblico locale appare per noi ancora molto complicato. In piazza Castello – ha concluso Saitta – prevale una logica metropolitana, ma la provincia torinese conta ben 315 Comuni e in molti luoghi deve rispondere ad un servizio di trasporto a domanda debole, per lo più nelle aree montane. È un motivo dominante, di cui dobbiamo tenere conto”.

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