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Piemonte

Marchionne ora per salvare Fiat vuole affittare le fabbriche europee

Redazione Quotidiano Piemontese

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Paolo Griseri su Repubblica racconta una nuova ipotesi lanciata da Marchionne per diminuire l’eccesso di capacità produttiva di Fiat in Europa

Sergio Marchionne lancia il plant sharing, l’affitto delle fabbriche europee del gruppo per far fronte all’eccesso di capacità produttiva installata. Gli stabilimenti Fiat in Europa, dice il manager di Torino, “sono a disposizione di chi voglia utilizzarli per produrre”. Di fronte al calo della domanda nel Vecchio continente e al rischio che “la disintegrazione dell’euro possa far crollare il mercato europeo sotto i 10 milioni di auto vendute” (oggi sono circa 13 milioni), l’ad di Fiat-Chrysler avanza dunque una proposta clamorosa: utilizzare affittandola la capacità installata per produrre auto anche di altre marche. La prima ipotesi è quella della Mazda, che ha recentemente annunciato un accordo di produzione industriale con il Lingotto: “Ho detto chiunque  –  risponde Marchionne  –  anche altri stranieri, non solo Mazda “.

La soluzione del plant sharing, della Fiat in affitto, è la strada alternativa a quella che il manager della casa torinese ha provato a battere in questi mesi: il progetto di un piano europeo di incentivi per ridurre la capacità produttiva a livello continentale, “come era accaduto anni fa per la siderurgia”. Il riferimento è al gigantesco piano di riduzione produttiva che venne avviato negli anni Ottanta dalla Ceca, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. L’Europa pagò in quella occasione il prepensionamento di decine di migliaia di dipendenti del settore con un sistema di incentivi alle aziende  proporzionale alle tonnellate di acciaio che si impegnavano a non produrre.

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