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Economia

Nasce Torino Strategica per progettare il futuro della città sotto la Mole

Redazione Quotidiano Piemontese

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Torino Internazionale si reincarna da ieri in  Torino Strategica che sarà la cabina di regia in cui elaborare il futuro di Torino e della sua area metropolitana. Un luogo di riflessione,elaborazione e progettazione che individui obiettivi, strumenti e tappe dello sviluppo della città e la proietti in orizzonti nazionali e internazionali vasti.  Torino Internazionale era nata il 9 maggio 2000 per attuare il Piano strategico di Torino.  Torino Strategica ieri  ha avuto la sua Assemblea costitutiva con la presenza di tutti i soci. L’ente sarà presieduto dal Sindaco di Torino, Piero Fassino; Direttore esecutivo sarà Anna Prat, 42 anni, esperta di pianificazione strategica con vasta esperienza internazionale; Valentino Castellani assumerà la guida di Vice Presidente. Con una call pubblica verrà selezionata una squadra di giovani operatori nei diversi campi che costituirà la task force operativa.

Da subito Torino Strategica avvierà il coinvolgimento attivo dei soci e degli attori locali: le municipalità dell’area metropolitana, gli enti pubblici e le aziende partecipate, le rappresentanze del mondo economico e del lavoro, le fondazioni bancarie, le università, imprese private e organizzazioni del settore non profit, il mondo della conoscenza e delle cultura.
Avvierà un lavoro di ricognizione e consultazione, confrontandosi con le molte elaborazioni socio-economiche del sistema locale. Si confronterà anche con le strategie urbane e metropolitane di altre città italiane e europee, coinvolgendo esperti internazionali.
Questo lavoro porterà a definire un programma d’azione, che –attraverso seminari e workshop- verrà presentato in una prima grande assemblea in autunno.

Una parte del comunicato che annuncia la nascita di Torino Strategica

Torino nella sua storia ha vinto molte sfide: da prima capitale d’Italia, motore fondamentale dell’unità italiana a città industriale strategica per lo sviluppo del Paese; da città espressamente manifatturiera e fordista a ‘città plurale’ a più vocazioni: città industriale di alta tecnologia, sede finanziaria sempre più importante, capitale di cultura, eccellenza universitaria, di innovazione e di sapere, città turistica.
In questi anni questa città è diventata plurale e coesa, ha gettato semi che hanno germogliato nelle direzioni giuste. Ora deve rafforzare questa pluralità di vocazioni, e può farlo solo con il contributo di tutte le competenze e intelligenze di cui la città è ricca. La crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo, la contrazione delle risorse pubbliche, le emergenze di sempre nuovi attori globali competitivi, le gravi conseguenze sociali di questa fase, ci pongono infatti di fronte alla necessità di progettare cosa sarà Torino nel prossimo decennio, disegnando nuovi scenari per il futuro della nostra comunità.
Nella transizione degli anni 90, la pianificazione strategica svolta dall’Associazione Torino Internazionale è stata uno strumento fondamentale che – attraverso la elaborazione di due Piani Strategici- ha consentito di pianificare visioni di sviluppo coraggiose ad es. immaginare Torino quale città della formazione di alto livello, di cultura, della nuova economia, del tempo libero, ma fortemente ancorate nel tessuto economico e sociale locale. Ha anche aiutato a proiettare questo territorio in Europa e nel mondo e renderlo più competitivo.

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