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Cultura

Cifre da record per il turismo in Piemonte. E la musica fa da traino

Davide Mazzocco

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Proprio oggi, nel gran giorno di Bob Dylan a Barolo (Cn) ovverosia in concomitanza con l’esempio paradigmatico della capacità di produrre turismo grazie ai grandi eventi, sono stati resi noti i dati dell’indagine condotta tra il luglio 2010 e il giugno 2011 dall’Assessorato al Turismo della Regione e Sviluppo Piemonte Turismo, in collaborazione con le Università piemontesi (Torino e Centro Omero e Piemonte Orientale) e il Ciset dell’Università Cà Foscari di Venezia.

I risultati sembrano sostenere la tesi sostenuta dalla politica da alcuni anni a questa parte, quella secondo la quale il Piemonte e Torino in primis dovrebbero riconvertirsi in uno dei grandi poli turistici d’Italia. Il peso del turismo sull’economia del Piemonte continua ad aumentare: dal 2000 i flussi sono cresciuti di quasi il 60%, raggiungendo nel 2011 oltre 12,8 milioni di presenze, con una permanenza media di 3 giorni. Numeri che, tradotti in denaro, significano 5,5 miliardi di euro: tanto è il valore aggiunto che oggi il settore turistico produce sul Pil regionale, di cui rappresenta il 4,4%, dando lavoro a tempo pieno a 167mila persone (la metà in alberghi e ristoranti). Una ricchezza generata per il 31% dalla spesa dei turisti stranieri, che nel 2011 secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia hanno speso in Piemonte circa un miliardo di euro, e per il restante 69% dal mercato domestico.

La crescita piemontese è in linea con quella del turismo mondiale: nonostante la crisi economica internazionale, infatti, nel corso del 2011 si sono registrati a livello globale 980 milioni di arrivi con un incremento del 4%rispetto all’anno precedente (+5,7% in Italia). Le stime per il 2012 prevedono ancora un trend positivo, se pur di tasso minore, che probabilmente porterà gli arrivi internazionali al traguardo del miliardo di turisti.

In questo contesto si inserisce il Piemonte, al quale i visitatori danno un voto di gradimento di quasi 8/10. Il mezzo di trasporto principale per arrivare rimane l’auto (scelta dal 42%), seguita dal treno (21%); il 16% giunge con  aerei di linea e il 10% con aerei low cost; solo il 7% utilizza il pullman e il 2% camper e caravan. Mediamente ogni turista spende al giorno circa 100 euro, ma questa cifra sale a 250 euro nel Biellese degli outlet e a circa 180 euro sulle colline del gusto di Langhe e Roero. Segue poi il territorio di Vercelli con 162 euro e Novara con 110 euro. A Torino la spesa giornaliera del turista è salita dai 70 euro dell’estate-autunno 2010 ai 129 euro della primavera-inizio estate 2011, con una media finale che si attesta a 110 euro in città e sotto i 50 euro sulle Montagne Olimpiche così come sulle vette del Cuneese. Nell’Alessandrino e nell’Astigiano i turisti spendono invece 80 euro al giorno, 72 euro sui laghi e 55 euro sulle montagne del Vco.

Esemplare, per capire le ricadute che il turismo e in particolare eventi di grande richiamo sono in grado di generare, il caso del concerto dei Coldplay a Torino, uno degli avvenimenti più attesi dell’anno. La band britannica ha fatto tappa a Torino il 24 maggio 2012 per l’unica data italiana del tour mondiale e con le 7 ore trascorse sotto la Mole (compreso il tempo dedicato al concerto) ha prodotto una ricaduta economica complessiva sul territorio stimabile tra gli 11,2 e gli  oltre 13 milioni di euro.

Ma a dimostrazione di come il sistema turistico-culturale piemontese riesca – nonostante la crisi – a scommettere su eventi “periferici” c’è proprio il concerto di Bob Dylan che avrà luogo questa sera a Barolo, nel cuore delle Langhe. Il menestrello del Minnesota metterà il sigillo su Collisioni, manifestazione che dopo tre anni di irresistibile sviluppo è riuscita a radunare 60.000 presenze. Cinema, musica e letteratura sono, sempre di più, straordinarie calamite per i turisti di tutto il mondo. Basterà questa trasformazione per salvare il capoluogo e la regione da un destino produttivo sempre più impalpabile?

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