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Alessandria

L’Ilva potrà continuare a produrre acciaio e gli operai a lavorare

Redazione Quotidiano Piemontese

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La notizia è arrivata ieri nel tardo pomeriggio, il Tribunale del Riesame ha confermato il sequestro degli impianti dell’Ilva, ordinato dal Gip Patrizia Todisco ma solo parzialmente. Il Riesame, infatti non è d’accordo sul punto più delicato della decisione presa una decina di giorni fa dal Giudice per le indagini preliminari nell’ambito dell’inchiesta per presunto inquinamento ambientale della Procura della Repubblica: quello inerente allo spegnimento degli impianti e al conseguente blocco della produzione. Scongiurata quindi la chiusura dell’altoforno pugliese che metteva in serio pericolo gli altri impianti dell’azienda siderurgica, a Novi Ligure, gli operai tirano un sospiro di sollievo per il loro posto di lavoro.

La decisione accontenta un po’ tutti e pare coniugare la tutela della salute e dell’ambiente, con l’esigenza di lavorare. Massimo Repetto, della fiom di Novi si è detto sollevato per l’ordinanza “perché permane il sequestro finalizzato alla salvaguardia dell’ambiente e della salute delle persone, ma resta anche la facoltà d’uso con un monitoraggio degli impianti e delle emissioni, per il quale è necessario che lo stabilimento resti in funzione, scongiurando i nostri timori nati in previsione di un possibile “stop” all’attività”.

Intanto la Camera dei deputati potrebbe essere riconvocata – ma probabilmente il testo sarà solo assegnato alla commissione competente e preso in esame a settembre, dopo il rientro dalle ferie – per l’annuncio del decreto legge ad hoc approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, che ha stanziato 336 milioni di euro per la bonifica degli impianti. Il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, vincolato alla messa a norma degli impianti,  in una conferenza stampa tenutasi in serata, ha annunciato che ci saranno incontri con tecnici per decidere il da farsi.

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