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Le radici a Torino della biografia del Cardinale Carlo Maria Martini

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il cardinale Carlo Maria Martini, è morto verso le 16 di venerdì 31 agosto a Gallarate dopo essere stato per anni malato di Parkinson, la stessa malattia di Papa Giovanni Paolo II, patologia che lo aveva costretto a ridurre sempre di più le sue uscite pubbliche. Dal 2008 viveva all’Aloisianum, la casa dei gesuiti a Gallarate, nel varesotto. Il cardinale Martini era stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002 e aveva legato a Milano buona parte della sua vita pastorale condividendola con la sua esperienza di biblista che lo aveva spesso portato in Terra Santa. Ma le radici di Carlo Maria Martini sono a Torino dove era nato il 15 febbraio 1927, secondo figlio di Leonardo Martini, un ingegnere torinese e di Olga Maggia.

Fu battezzato a Torino il 22 febbraio 1927 nella chiesa dell’Immacolata Concezione. Proprio nelle biblioteche torinesi aveva iniziato a sviluppare il suo interesse per la Bibbia. Martini ricordava: “A 11 o 12 anni desiderando possedere un’edizione del Nuovo Testamento in italiano, mi misi a cercarla nelle librerie di Torino. Fu abbastanza difficile trovarla. Allora esistevano pochissimi sussidi e anche poche traduzioni. C’erano versioni dei Vangeli, ma era raro trovare una versione dell’intero Nuovo Testamento. Finalmente la trovai, in due volumi. Ancora la ricordo: era come se avessi scoperto un tesoro, ed era infatti un vero tesoro”.

Come molti ragazzi della borghesia torinese del tempo da Piergiorgio Frassati, a Cesare Pavese e a Mario Soldati Martini studiò all’Istituto Sociale di Torino diretto dai padri Gesuiti. Il Cardinale entrò proprio nella Compagnia di Gesù all’età di 17 anni nel 1944 alla fine della Guerra. Il 13 luglio 1952 fu ordinato sacerdote a Chieri dal Cardinale Maurilio Fossati vescovo di Torino per 30 anni. Sulla propria vocazione Martini ricorda ancora :” Dovrei porre due momenti: quello della mia scelta religiosa, che risale a un tempo lontano; è la prima intuizione che Dio è tutto, e tutto può chiedere. Io vivevo nell’ambiente dei gesuiti, e scoprivo la loro dedizione completa, e la sentivo come la radice di ogni decisione possibile. Ma mi accorgo che dopo molti anni ho un po’ come riscoperto l’aspetto evangelico, che cosa significa portare la buona novella tra la gente del mondo. Fino a questa rivelazione, ho vissuto imparando, mandando a memoria gesti e modi di essere, poi ho trovato una maniera più personale, acqua che nasce come sorgente.

Dopo l’ordinamento a sacerdote i destini di Carlo Maria Martini si dividono da Torino. Studia teologia a Roma, alla Gregoriana e poi all’Istituto Biblico del quale diventa anche docente e, nel 1969, rettore. Nel 1978 è rettore della Gregoriana. Alla fine del 1979 Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Milano. Prende possesso della Chiesa meneghina il 10 febbraio 1980 succedendo al cardinale Giovanni Colombo. E’ cardinale nel 1983. Nel frattempo acquista sempre maggior prestigio in Vaticano. Dal 1986 al 1993 è infatti presidente del consiglio delle conferenze episcopali europee Si dimette da arcivescovo di Milano nel 2002 per sopraggiunti limiti d’età e viene sostituito da Dionigi Tettamanzi. Si trasferisce a Gerusalemme dove si dedica agli studi biblici fino al definitivo rientro in Italia nel 2007. Nel 2005 partecipa al conclave che eleggerà Papa Ratzinger in cui riceve voti per l’elezione al soglio pontificio.

Dall’ultimo discorso pubblico tenuto dal cardinale Carlo Maria Martini in qualità di arcivescovo di Milano: “Sono conscio di avere confidato soprattutto sulla parola di Dio, di essermi buttato fin dall’inizio in questa perigliosa impresa con la coscienza sì dei miei limiti e delle mie inadeguatezze, ma pure con fiducia totale nella sua Parola. E questo perché sono cristiano e so di essere nato e sostenuto dalla Parola. E a tutti, credenti e non credenti, vorrei ripetere che la sorgente del mio pensare e del mio agire ha voluto sempre essere, almeno nell’intenzione, la parola di Dio, in particolare a partire dalle Scritture. Ho anche cercato sinceramente di ascoltare la storia, gli eventi, le persone, tutti voi che incrociavo nel mio cammino: ho desiderato incontrare almeno idealmente tutti, ma soprattutto gli ultimi, i poveri, i bisognosi, coloro che sono nella sofferenza, i feriti della vita, i carcerati, gli umiliati e gli offesi. Avrei voluto fare molto di più e chiedo perdono a coloro che si fossero sentiti trascurati.
A tutti dico: amatevi gli uni gli altri, così vivrete nella giustizia, nel perdono e nella pace. Il nostro maggiore contributo alla pace in un mondo gravido di conflitti e di minacce di nuovi assurdi conflitti nascerà da un cuore che anzitutto vive in se stesso il perdono e la pace. Servitevi con amore a vicenda facendovi prossimi a tutti, perché chi rende il più piccolo servizio al minimo di tutti i fratelli lo rende non solo al mistero della dignità umana ma a ciò che la fonda, cioè al mistero di Gesù”.

I funerali di Carlo Maria Martini si svolgeranno il 3 settembre nel Duomo di Milano

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