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Fassino nega la parentopoli sabauda e affida il caso di Anna Martina a un’indagine interna

Redazione Quotidiano Piemontese

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Enzo Liardo (PDL): E’ da anni che denuncio un “Sistema Torino” un sottobosco di potere fatto di legami e conoscenze, che hanno prodotto affidamenti d’oro (nella gestione della comunicazione nel corso delle Olimpiadi invernali 2006, e non solo). Negli ultimi 10 anni, chi ha nominato i dirigenti? Si smetta di nominare i dirigenti con la tessera di partito. E qui viene la rabbia per i buoni taxi non dati a tutti i disabili, il costo del biglietto del bus raddoppiato e la privatizzazione degli asili nido, per poi spendere 450.000 Euro per Torino jazz festival. Io spero che il vaso di Pandora nella nostra città si stia scoperchiando e chi ha sbagliato, paghi.

Maurizio Marrone (Pdl): I dati contenuti nel Cd sugli affidamenti non sono chiari e forse nemmeno corretti: si faccia pulizia con rigore ma anche correttezza. Si ponga un termine affinché chiunque sia in conflitto di interessi possa autodenunciarsi. Dopo quel termine chi viene scovato si deve dimettere.

Fabrizio Ricca (Lega Nord): sono per il garantismo al 110% e contro qualunque tritacarne mediatico, fino a che non vi sia chiarezza assoluta sui fatti, ma chiedo al Sindaco, che considero autorevole per gli incarichi ricoperti anche in passato, tra cui quello di Ministro della giustizia, di aprire la questione morale. Che io, da dirigente, dia affidamenti di incarico a mio figlio può essere anche legale ma è eticamente sbagliato. La invito signor sindaco a far fare nel comparto dirigenziale una profonda pulizia, la stessa che io ho invocato per ilo mio partito quando è stato necessario farlo.

Roberto Carbonero (Lega nord): Occorre evitare la gogna pubblica e la corsa allo scoop. Mi sono impegnato in tal senso e ci sono riuscito fino a quando altri, non hanno cominciato a contravvenire all’ impegno preso.Io voglio difendere la politica che ora è sotto accusa: il sistema politico infatti ha un cancro interno e d è costituito da alcuni dirigenti dell’Amministrazione che operano facendosi ricadere le loro colpe sui politici.

Federica Scanderebech (Fli): Il dibattito dovrebbe far molto riflettere sulle procedure etiche adottate finora. Bisogna capire i reali contenuti del cd, lavoro non semplice e che sicuramente richiederà tempo, spero non emergano scandali perché sono convinta della buona fede con cui ha agito l’amminsitrazione. Noi Consiglieri abbiamo il dovere di iniziare a stilare un codice etico sugli affidamenti, proprio come abbiamo fatto per il regolamento delle nomine, voluto da Alberto Musy, che è stato un grande passo avanti. Stiamo parlando non di scandali, ma di una buona etica che sarebbe opportuno seguire.

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