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Farina d’insetti? No grazie, meglio valorizzare la dieta mediterranea

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Una cosa la si capisce benissimo: la notizia dell’arrivo e della produzione, anche in Italia, di alimenti con farina di grilli è cosa davvero indigesta. Mentre al Tellia, in centro a Torino, si fanno i primi assaggi del pane, prodotto di cui si è tanto parlato e che ha scatenato reazioni avverse e curiose – tra chi è pronto per l’assaggio e chi proprio non ne vuol sapere -, ecco che il consigliere Iannò chiede invece con una mozione una campagna informativa.

Nel nostro paese il cibo è tradizione, cultura e identità. La dieta mediterranea è riconosciuta dal 2010 patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco e da anni è considerata, anche oltreoceano, come la migliore al mondo.

“Ai nuovi alimenti a base di insetti – sottolinea il consigliere Pino Iannò – continuiamo a preferire, difendere e valorizzare il nostro Made in Italy.” La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food”, che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi.

Il 3 gennaio 2023 l’UE ha autorizzato l’entrata e l’immissione in commercio di polvere parzialmente sgrassata di grilli domestici (Acheta domesticus) da inserire nei cibi. La farina di carcassa di grillo, è scritto nel regolamento, potrà essere usata nei più svariati alimenti. Tutti quanti hanno sicuramente storto il naso, vista l’enorme quantità di alimenti che saranno coinvolti, ma la brutta sorpresa non finisce qui. Quali pericoli per la salute potrebbe comportare?

Come afferma il consigliere nella sua nota, la polvere di grillo può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie ai prodotti a base di crostacei.

“È da evidenziare che gli insetti contengono chitina, che non può essere digerita dal nostro intestino. Questo nessuno ce lo dice! Ma la chitina è un polisaccaride molto “appetitoso” per cancro, parassiti, funghi e quasi tutto ciò che causa malattie. Questo non è un cibo per mammiferi e quindi per l’uomo. Solo gli uccelli possono trattare in sicurezza il cibo costituito da insetti.

L’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico. Interrogativi ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità. Bisogna infatti considerare che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”.

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