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Il Borsellino elettronico del comune di Torino mette in difficoltà le famiglie: 4 consigli per sopravvivere

Redazione Quotidiano Piemontese

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borsellino-elettronicoCirca 50 mila famiglie torinesi stanno combattendo una vera battaglia per riuscire a mettere a regime il Borsellino Elettronico gestito da Soris che serve saper usare dato che da quest’anno scolastico è cambiata la modalità per pagare le tariffe dei nidi d’infanzia e della ristorazione scolastica nella scuola dell’infanzia e dell’obbligo.  Non ci saranno più i bollettini di pagamento cartacei, nè sarà possibile attivare un Rid con la propria banca, ma un sistema borsellino elettronico. Verso il 7 ottobre sono arrivate alle famiglie  le comunicazioni che riguardano le modalità di pagamento delle tariffe con il nuovo borsellino digitale. Molti si sono scoraggiati fin dall’inizio dato che le possibilità di pagamento sotto diverse forme sono molte, anche se non sono chiari i costi di commissione dei diversi sistemi, ma il processo di iscrizione è descritto in maniera poco chiara. Cerchiamo di riassumere in 4 punti una guida alla sopravvivenza 

1) In buona sostanza si tratta di un borsellino online su cui i cittadini, le famiglie,  accreditano le somme che periodicamente vengono prelevate dal Comune. E qui nasce il primo problema di capire quanti euro conviene accreditare per non diventare morosi nei confronti del comune e rischiare sanzioni. Conviene ovviamente tenersi abbondanti anche se è è inutile seguire i consigli di qualcuno che ha temuto occorra anticipare tutta la cifra corrispondente a tutti i pagamenti dell’anno scolastico 203-14.

2) Se nel borsellino non ci sono abbastanza fondi Soris invierà un sms per avvertire le famiglie. Se il borsellino non viene quindi ricaricato, Soris  manderà a casa un avviso di pagamento con bollettino postale al costo di 2,23 euro.

3) Le commissioni dei diversi sistemi di pagamento variano e possono diventare onerose. Occorre verifcarle una per una per non avere sorprese: per le carte di credito e paypal arriva all’1,5% del versato, mentre se si ha con la propria banca un contratto a costo zero sui bonifici non si paga una lira in più del dovuto.

4) Arriviamo al problema di base: la procedura di apertura del borsellino elettronico che viene davvero descritta in maniera troppo sommaria da pensare di essere esaustiva. I vari passaggi descritti sulla lettera non corrispondo a quanto si trova poi sul sito e bisogna inventare. C’è poi bisogno di una conferma telefonica digitando un numero fisso (gratuito) che però nel weekend non funziona (ma questo non è scritto da nessuna parte). Risultato i cittadini hanno preso d’assalto il numero verde  800.450.900 per avere informazioni su come salvarsi dal Borsellino elettronico, che poi per qualche giorno è stato inaccessibile dai cellulari che però per molte famiglie è oramai il numero telefonico di riferimento.

Abbiamo provato a chiamarlo e dopo un’attesa di 17 minuti siamo stati accolti da una operatrice che evidentemente era stressata dal troppo lavoro dato che non era proprio un esempio di cortesia. Capita

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