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Borsellino elettronico, problemi anche per le scuole in appalto, lettera di una mamma

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scuolaRiceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di una mamma a proposito della compessa questione del borsellino elettronico (di cui vi abbiamo già dato conto). Viene fuori un nuovo problema che riguarda le scuole la cui gestione è in appalto alle cooperative. Leggete quanto scrive questa mamma e fateci sapere nei commenti o sulla nostra pagina Facebook se voi avete riscontrato problemi simili o altri problemi.

Caro QP,
scrivo questa lettera perchè ancora una volta mi indigno di fronte a sprechi e richieste inique fuori controllo.

Mia figlia piccola, 2 anni e mezzo, frequenta un nido comunale in appalto a una Onlus. A settembre noi genitori abbiamo avuto la notizia che questa cooperativa aveva vinto l’appalto e la precedente cooperativa quindi non gestiva più i servizi dell’asilo.

La nuova direzione programma una riunione di genitori per spiegare le pratiche della cooperativa: come si procede per i pannolini dei bimbi, i cambi, le richieste, i permessi, insomma, routine.
Mia figlia è all’ultimo anno di nido, non abbiamo bisogno di chissà quali informazioni, ormai è alla fine.
Poi, la direzione ci spiega tutto quello che riguarda il sistema di pagamento e fatturazione. Almeno un genitore per ciascun bambino deve firmare un contratto che si stipula con la cooperativa, sul contratto viene riportata la cifra da pagare mensilmente alla cooperativa. La cifra è un fisso, già bilanciato per tutto l’anno, il che vuol dire che è stato già calcolato in media ogni periodo di sospensione delle attività didattica, si ricalcola solo se un bimbo fa un’assenza significativa. La tariffa è leggermente diversa da quella prodotta dal calcolo ISEE (aumentata di ben 8 €/mese da giugno). Inoltre il pagamento, ci viene detto, si deve effettuare via bonifico o bollettino postale entro e non oltre cinque giorni dall’emissione della fattura, direttamente intestato alla cooperativa.

Martedì, ancora in attesa della fattura cartacea da parte della cooperativa per pagare il mese di settembre, mi arriva in busta un documento SORIS. Mi preoccupo: cavolo, avrò dimenticato qualcosa della tarsu? Ho una multa e non lo sapevo? Insomma. Apro la busta e trovo un paio di fogli indirizzati a me personalmente. Leggo: “Gentile genitore, da quest’anno scolastico cambia la modalità per pagare le tariffe dei nidi d’infanzia …. Non ci saranno più i bollettini di pagamento cartacei, ma un sistema di pagamento chiamato “Borsellino elettronico””.
Leggo il tutto e scopro che non devo fare molto per poter accedere e visualizzare il borsellino. Posso anche entrarci da Torinofacile, su cui sono già registrata, perfetto. Entro nel mio “borsellino” e leggo: tariffa da pagare xxx €. Strano, eppure parlando con l’economa dell’asilo era risultata un’altra cifra. Ma cosa devo fare? Qui c’è scritto che devo pagare solo più tramite questo affare qua. Invece al nido mi hanno dato informazioni tutte diverse.
Il giorno dopo mi reco dall’economa, pensando che ho davvero tempo da perdere dietro tutte queste fantastiche trovate del Comune, e chiedo spiegazioni. L’economa mi previene “No, signora! Non usi il borsellino per nessun motivo! Una mamma lo ha usato e adesso non sappiamo più come recuperare la cifra che era destinata a noi e non al Comune!” Quindi, dico io, il pagamento va direttamente nelle casse della vostra cooperativa, e deve essere così e basta. “Sì, signora, per noi funziona così.”
Perciò a me è arrivato un borsellino che chissà quanto è costato in termini di tempo per lavorarci, carta e bollo spedizione ed è totalmente inutile. Siccome però i nidi esternalizzati a cooperative varie sono molti, dopo le manovre di due anni fa, allora forse non sono io l’unico caso in cui il borsellino non è solo inutile, ma è persino un costo che non avrebbe dovuto esistere.
Il peggio però è che sulla lettera del borsellino c’è una frase conclusiva minacciosa e iniqua: “nel caso in cui Lei non provveda ad attivare il Borsellino elettronico, nè a ricaricarlo, Soris S.p.A. invierà al suo indirizzo avvisi di pagamento, con bollettino postale allegato e con relative spese pari a 2,23 € – a carico del destinatario.”

Ora, io non me lo sogno nemmeno di provvedere al pagamento o alla ricarica di questo borsellino, già che non ne è previsto l’uso presso il nido di mia figlia. Vorrei proprio che il Comune e Soris spiegassero questa voce così lesiva dei diritti del cittadino che già paga il servizio, in un altro modo, richiesto e imposto dal servizio stesso.

Forse il Comune potrebbe fare attenzione, visto che poi mancano i soldi, aumentano le tasse di iscrizione alle scuole dell’infanzia che fino a un anno fa manco si pagavano, ci ritroviamo a esternalizzare servizi su servizi. Mentre noi cittadini paghiamo sia i servizi, sia le tasse.
Sarebbe stata una buona pratica valutare quale servizio avrebbe dovuto corrispondere la tariffa direttamente al comune, senza per altro confondere troppo i contribuenti.
Mi pare doverosa una risposta da parte di Comune e Soris, tenuto anche conto del fatto che non ho un minuto da perdere dietro a un caos che non ho creato io.

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