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Piemonte

I lavoratori della Rear intervengono allla presentazione del Tff: a distanza di un anno la situazione dei lavoratori in appalto è rimasta la medesima

Redazione Quotidiano Piemontese

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rearA un anno dalle polemiche che hanno accompagnato la passata edizione del Torino Film Festival per la decisione di Ken Loach di rifiutare l’attribuzione del Gran Premio alla Carriera schierandosi a fianco dei lavoratori della Rear  che lamentavano ”l’applicazione di un contratto ingiusto” e a favore di un collega che insieme ad altri era stato licenziato diventando simbolo della protesta, un rappresentante sindacale dell’Usb Piemonte è intervenuto a Torino alla conferenza stampa di presentazione della rassegna.  Il sindacalista ha segnalato che ”in un anno si sono succedute promesse finora cadute nel vuoto e a distanza di pochi giorni dall’apertura del 31° Tff, dobbiamo purtroppo constatare che il lavoratore non ha riavuto il suo posto di lavoro, i contratti applicati nel Museo del Cinema sono ancora gli stessi e il premio attribuito al regista Ettore Scola e lasciato in custodia al sindaco con l’impegno di passare a riprenderselo entro un anno se la situazione dei lavoratori fosse stata regolarizzata e se i lavoratori ingiustamente licenziati fossero stati riassunti’ è ancora lì rimarrà, perchè a distanza di un anno la situazione dei lavoratori in appalto è rimasta la medesima”. ”Ravvisiamo dunque la necessità di portare nuovamente la protesta in casa del Tff e chiediamo la solidarietà del pubblico e dei protagonisti del Tff, perchè non bastano finti proclami a stabilire il rispetto dei diritti dei lavoratori”.  La cooperativa Rear in una nota ha precisato che ”l’ex socio lavoratore non ha riavuto il suo posto perché lo ha rifiutato con lettera datata 4 ottobre 2013 e indirizza non soltanto al presidente della Rear, Mauro Laus, ma anche al sindaco di Torino, Piero Fassino, al regista Ettore Scola, al direttore del Museo del Cinema, Alberto Barbera e agli assessori alla Cultura di Comune e Regione, Maurizio Braccialarghe e Michele Coppola”. La Rear sottolinea anche che ”non esiste alcuna vertenza aperta che interessi i lavoratori Rear al Museo del Cinema e che la cooperativa  partecipa agli appalti pubblici con la massima attenzione a quanto previsto dalla normativa vigente, a quanto contenuto nei capitolati e a quanto richiesto dai bandi di gara, compresa l’applicazione di contratti alternativi all’Unci. L’inquadramento degli addetti in forza al Museo del Cinema risponde appieno ai dettami della normativa vigente”.

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