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Piemonte

Quanti piemontesi (di nascita o adottati) ci sono nella Nazionale che andrà ai Mondiali di calcio in Brasile?

Redazione Quotidiano Piemontese

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la-grande-bandiera-di-esperienza-italia-150Rio de Janiero si avvicina e con lei i Mondiali di calcio, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati che da quattro anni attendono di vedere la nazionale azzurra confrontarsi con le migliori squadre del mondo.
Sono, come sempre, tanti i rebus che Prandelli dovrà risolvere prima di volare in Brasile il 12 giugno, a partire, ovviamente, dai 23 giocatori da inserire nella lista ufficiale. Una nazionale che di piemontese ha e avrà molto, sia per quanto riguarda giocatori che militano in club sabaudi, sia per qualcuno che a Torino e dintorni ci è nato.
Partendo dagli estremi difensori, il nome più ovvio è quello di Gigi Buffon, numero 1 intoccabile sia in azzurro che nella sua Juventus. Alle sue spalle un altro piemontese d’adozione, quel Federico Marchetti nato a Bassano del Grappa (VI), ma trasferitosi alla Pro Vercelli già a 19 anni. Per lui anche un passato nelle giovanili del Toro, prima di tornare a giocare a Vercelli prima e a Biella poi.

In difesa i nazionali di sangue piemontese sono pochi, anzi, uno solo, quel Federico Balzaretti nato a Torino, cresciuto in granata e poi transfugo sulla sponda bianconera del Po, prima di approdare a Palermo e Roma. Tanti invece gli “acquisiti”: si parte dal quasi torinese Ogbonna che sotto la Mole ha passato praticamente tutta la vita (anche lui, ormai, con una carriera divisa a metà tra toro e zebra), gli juventini Barzagli, Bonucci e Chiellini e l’ex Criscito. Ma anche Abate è passato da Torino, quando, nel 2008, vestì la maglia granata e non bisogna dimenticare nemmeno un insospettabile Pasqual, che iniziò la sua carriera a Tortona con lo stemma del Derthona sul petto.

Centrocampo foltissimo e anche nella zona nevralgica del campo, il Piemonte la fa da padrone. C’è ovviamente il torinesissimo Marchisio, il suo compagno di squadra Pirlo, poi il fu bianconero Giaccherini. Ma i più attenti si ricorderanno che alla corte dell’allora allenatore Luigi Delneri, anche se per poco, passò il laziale Antonio Candreva, prima di essere girato in prestito al Parma.

Per completare la rosa degli azzurri (o dei papabili azzurri in corsa per Rio) che hanno legami con la nostra regione, in attacco troviamo il biellese Alberto Gilardino, bomber attualmente al Genoa, il fantasista del Toro Alessio Cerci, esterno in grande ascesa nel suo club e in nazionale e poi, a sorpresa, il talentino classe ’94 Domenico Berardi. A sorpresa per due motivi: innanzitutto perchè nessuno si aspettava di vederlo così forte da mettere Prandelli in difficoltà (anche se le probabilità di vederlo ai Mondiali non sono moltissime) e, in secondo luogo, perchè l’unico legame che Berardi ha con il Piemonte è quel contratto firmato con la Juventus nel settembre dello scorso anno, prima di riprendere nuovamente la via di Sassuolo.

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