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Cronaca

Truffa dell’orologio a due anziane di Novara, un automobilista sventa tutto in extremis

Redazione Quotidiano Piemontese

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Immagine31-300x163Ancora gli anziani nel mirino della micro-criminalità. Un raggiro diventato ormai famoso come la “truffa dell’orologio” è andato in scena questa mattina a Novara, vittime una signora di 67 anni e l’amica di 91. Una donna ha bussato al finestrino della loro auto ferma al semaforo di via Landoni, affermando di essere stata toccata dalla vettura. Come prova ha mostrato l’orologio al polso che aveva il vetro scheggiato. La presunta vittima ha chiesto dunque un risarcimento di 2.500 euro, dato che l’orologio era di grande valore e, dopo aver osservato il tagliandino dell’assicurazione dell’auto delle due anziane, ha affermato di conoscere un’impiegata della loro compagnia assicurativa, offrendosi di chiamarla subito per fare chiarezza sui danni a terzi coperti dalla polizza.
In realtà, a rispondere non era una dipendente della Unipol, bensì la figlia della donna che, recitando quel ruolo, ha convinto la signora alla guida a pagare la somma richiesta, promettendo poi il rimborso da parte dell’assicurazione.
L’anziana si stava dunque recando in banca per prelevare la somma richiesta, quando, per sua fortuna, un automobilista le si è affiancato, informandola di aver visto tutta la scena, di aver capito che si trattava di una truffa e di aver già allertato il 113.
La Polizia, immediatamente intervenuta grazie alla segnalazione dell’ignoto testimone, ha arrestato tre soggetti, padre, madre e figlia, scoprendo che la banda “a conduzione famigliare”, aveva già sperimentato con successo la truffa dell’orologio in altre parti d’Italia. I tre sono ora denunciati per tentata truffa aggravata in concorso e la loro posizione sarà giudicata con rito direttissimo già quest’oggi.

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