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Tempesta d’estate non dappertutto: crescono le proteste contro il “meteo-terrorismo”

Redazione Quotidiano Piemontese

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meteo 2-3 marzoNei giorni scorsi era stato annunciato l’arrivo della cosiddetta “Summer Storm” sull’Italia. In alcune parti si è fatta sentire (come nel caso di Roma), in altre no. In Piemonte era stata lanciata un’allerta per il rischio idrogeologico per possibili nubifragi, grandinate ed esondazioni. Per fortuna, invece, le previsioni più fosche non si sono avverate. Se in Piemonte la tempesta è stata al di sotto delle aspettative, da altre parti non è arrivata neanche la pioggia. E’ successo in Romagna dove ora gli albergatori della riviera protestano contro le previsioni sbagliate. “Non solo davano pioggia, tuoni e fulmini quando venerdì e sabato c’è stato il sole, e domenica il cielo era nuvolo ma senza precipitazioni, ma i siti in questione non si sono curati di cambiare le previsioni fino alle 12 di sabato. Troppo tardi perché, chi era rimasto a casa, decidesse di venire in Riviera” ha dichiarato Patrizia Rinaldis, presidente dell’Aia di Rimini.

Quanto accaduto lo scorso fine settimana sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “La situazione si sta facendo insostenibile – spiega Patrizia Rinaldis, presidente dell’Aia di Rimini – perché di weekend in weekend il ‘meteo-terrorismo’ sta causando danni gravissimi sia al turismo, sia all’economia. Le previsioni del tempo completamente sbagliate pubblicate su siti commerciali disincentivano le persone a venire al mare, e il risultato è che migliaia di attività locali, dagli alberghi ai ristoranti, dai negozi ai parchi di divertimento, stanno pagando il prezzo di questa mancanza di professionalità. A questo punto siamo stanchi di sopportare questa situazione e siamo pronti a dare battaglia”.

A prendersela con le previsioni meteo sbagliate è stato anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che circa un mese fa è tornato sull’argomento: “I meteorologi che mettono un dito sul Nord Est e che pensano che non ci sia differenza tra Trieste, Chioggia, Verona o Trento fanno danni economici incalcolabili – sottolinea il presidente veneto – mentre a tutti serve piu’ accuratezza, specie in una regione come il Veneto e in località come Jesolo in grado di attirare flussi notevoli di ospiti anche in questo periodo ma che possono essere scoraggiati da una indicazione errata”.

Dall’Emilia Romagna, al Veneto, i più sensibili alla questione sembrano gli operatori turistici delle riviere. Un altro esempio arriva infatti dalla Liguria, regione molto frequentata dai turisti piemontesi. Qui, in occasione dell’ultima Pasqua, ci si aspettava pioggia e temperature invernali ma le attese sono state tradite. “C’è il sole e la temperatura all’ombra è di 20°” aveva denunciato Federalberghi. “Enfatizzare le previsioni del tempo crea danni incalcolabili” aveva dichiarato presidente regionale dell’associazione di categoria, Americo Pilati.

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