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“Santona” accusata di ciarlataneria dalla questura cuneese, riabilitata dal Tar del Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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 Malocchi, fatture, negatività, segni dell’occulto, insomma tutto ciò che rientra nella sfera del cosiddetto soprannaturale è finito nelle aule del Tar (Tribunale amministrativo regionale). Una donna di Cuneo, Caterina, conosciuta come una sorta di santona, medium o come la si vuol definire, che opera assistenza morale, emozionale ai suoi “clienti”, è stata fermata dalla questura locale per ciarlataneria, mentre il Tar del Piemonte la ritiene mossa da motivi religiosi. Molte persone che si dichiarano capaci di prevedere il futuro altrui chiedono, in maniera diretta o meno, somme di denaro, “donazioni” a loro vantaggio. In alcuni casi, si limitano a domandare preghiere o pensieri positivi, senza che ci sia scambio di contanti. Proprio per tale ragione, per la  mancanza di passaggio di denaro, il tribunale ha deciso che Caterina non commette reato. Lei sostiene di essere animata da sensibilità religiosa, da motivazioni che vanno al di là dell’aspetto materiale della vita, offrendo conforto a chi si rivolge a lei. Accusata di falsità dalla questura che voleva farle interrompere la sua attività privata, la signora ha deciso di far intervenire i giudici sulla sua situazione e questi le hanno dato ragione. Secondo il tribunale non pratica operazioni magiche o superstiziose e con tali motivazioni è stata annullata l’ordinanza del questore. Caterina può tornare ad elargire spiritualità agli altri.

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