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Fossili urbani: oggetti abbandonati per le strade della città diventano opere d’arte

Redazione Quotidiano Piemontese

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FU-logo-rettangolo_500I fossili urbani, probabilmente, non sono mai stati oggetto di studio di archeologi e paleontologi, ma possono diventare opere d’arte per i fotografi piemontesi. Ma innanzitutto, cosa sono i fossili urbani? Sono quelle strane e talvolta divertenti e affascinanti forme e tracce che nascono dall’azione dell’uomo che si incastona nell’asfalto, nel suolo della città. Una moneta, il tappo di una bottiglia o una lattina rimasti per terra, o segni di impalcature o mezzi di trasporto. Con l’intento di trasformare in arte questi segni che quasi sempre ignoriamo, nasce “Fossili urbani – Riflessioni semi-serie sui processi di fossilizzazione”, un progetto promosso dalla fotografa Francesca Cirilli e dai paleontologi Massimo Delfino e Francesca Lozar, in collaborazione con Progeo Piemonte e con il patrocinio della Società Paleontologica Italiana.
Questo concorso fotografico ha l’intento di avvicinare il pubblico alla geologia e alle questioni ambientali, stimolando la riflessione e l’osservazione dello spazio in cui viviamo attraverso un gioco fotografico ed è un’ottima scusa per parlare dell’impatto delle azioni dell’uomo sul pianeta.

Per partecipare al concorso è necessario compilare il bando e inviare la proprie fotografie entro il 31 agosto 2015. I 10 scatti selezionati saranno inseriti nella mostra Fossili Urbani – Riflessioni semi-serie sui processi di fossilizzazione, che sarà presentata nell’autunno 2015 a Torino presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e successivamente presso alcuni dei più importanti musei di scienze italiani.

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