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Trasporti pubblici torinesi in bolletta: GTT deve 25 milioni di euro a Infrato. I dipendenti ricevono lo stipendio in ritardo

Redazione Quotidiano Piemontese

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InfraTo, la società che ha la proprietà della linea uno della metropolitana di Torino ha minacciato di adire a vie legali per ottenere un decreto ingiuntivo nei confronti di GTT, l’azienda che gestisce il serviziodi trasporto pubblico a Torino. GTT deve a InfraTo 25 milioni di euro e ha chiesto che il credito venga saldato almeno in parte entro fine mese. Si tratta dei canoni di utilizzo della linea 1 della metropolitana. A sua volta i soldi dovrebbero arrivare dall’Agenzia di mobilità metropolitana presieduta dall’assessore ai Trasporti del Comune di Torino, Claudio Lubatti. Infrato deve a sua volta pagare 250 milioni di mutui accesi per il tratto di metropolitana inaugurato dieci anni fa.

La situazione economico finanziaria di GTT è oramai molto difficile e per questa ragione Gtt ha dovuto far slittare il pagamento degli stipendi ai quasi 5 mila dipendenti. Proprio oggi in Consiglio comunale a Torino si è discusso sul differimento del pagamento degli stipendi al personale. L’assessora alle aziende partecipate, Giuliana Tedesco ha dichiarato che: “In presenza di un ritardo tecnico è innegabile che le procedure di assegnazione delle risorse dal parte della Regione Piemonte, non sono in linea con i  tempi per il regolare e tempestivo pagamento degli stipendi. A decorrere dalle 15 e 30 di oggi i dipendenti hanno cominciato a ricevere gli accrediti dello stipendio sui propri conti correnti”.

Per Fabrizio Ricca della Lega Nord: “La colpa di quanto succede è del sindaco Fassino e del presidente della Regione Chiamparino, che quando occorre battere i pugni sul tavolo del Governo per Il trasporto pubblico locale, stanno a guardare. Diverso era l’atteggiamento nei confronti della Giunta Regionale precedente e questo è scandaloso. Bene fanno tanti sindaci a uscire dall’Anci, che evidentemente non serve a niente. Il sindaco per la seconda seduta consecutiva non è in aula eppure è urgente una ricognizione sullo stato di salute di Gtt. Non vorrei che ci trovassimo di fronte ad una manovra per imporne la vendita entro la fine dell’anno.

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