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Presentato questa mattina il punto informativo del carcere di Torino – Monica Gallo è la nuova Garante dei detenuti

Redazione ef

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Si è inaugurato questa mattina alla presenza del Sindaco Piero Fassino e della vice sindaco Elide Tisi, la nuova vetrina delle attività produttive del carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Si tratta di un punto espositivo e informativo su quanto viene prodotto in carcere: abbigliamento, accessori, design, bigiotteria, biglietti natalizi, vino, birra, biscotti, caffè, miele, cioccolato, piante verdi. Intanto continua e anzi si intensifica la vendita presso il negozio di via delle Orfane 34, aperto fino al 31 dicembre, per un regalo senza pregiudizi.
Una vetrina in città è di fondamentale importanza perché spesso il carcere è percepito come un pianeta lontano (proprio da questo concetto nacque tre anni fa il nome MARTE, appunto) abitato da un popolo oscuro, da dimenticare e punire per i suoi errori – invece, dare a queste persone un obiettivo professionale e di vita significa motivarli alla legalità anche in vista dell’uscita dal carcere.
La sinergia tra il Comune di Torino, la Garante dei diritti delle persone private della libertà, Monica Gallo, di fresca nomina, che con l’occasione ha presentato il suo piano di intervento, la Compagnia di San Paolo, la Direzione della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte ha permesso l’apertura di questa sede concessa dal Comune in via Milano 2c.
La presentazione ha segnato anche il debutto pubblico della Garante per i detenuti nominata a luglio, Monica Gallo. Con una lunga esperienza di impegno in carcere, in particolare con l’associazione casadipinocchio che realizza borse e accessori di alta moda a marchio Fumne, Monica Gallo ha presentato il suo programma di attività che spazia dalla tecnologia al lavoro e alla formazione, dal miglioramento del benessere e della vivibilità in carcere agli sforzi di avvicinamento del mondo del carcere alla vita cittadina. Introdurre Skype per far parlare i detenuti con i parenti lontani, un interessante progetto con le facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino e di ingegneria del Politecnico di Torino per cancellare le tracce su internet di quanti hanno scontato definitivamente la loro pena, un blog, ponte di apertura verso la cittadinanza, sono alcuni tra gli esempi di azione più innovativi.
Un parte importante del suo impegno toccherà il lavoro, elemento fondamentale per dare una possibilità di ri-nascita come ha sottolineato anche Suor Giuliana Galli intervenuta in rappresentanza della Compagnia di San Paolo.
“La firma del recente protocollo di intesa tra la Città di Torino, l’Amiat e la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno che prevede l’inserimento lavorativo dei detenuti al lavoro esterno, e di seguito le numerose telefonate dei cittadini torinesi pervenute al nostro Ufficio per testimoniare la validità di questo percorso collettivo mi porta a dedurre- sostiene la Garante – che i cittadini stanno iniziando a vedere nel carcere e nei suoi abitanti una autentica risorsa per la collettività.” Molto innovative anche le iniziative per l’inclusione culturale, rafforzando la collaborazione con il Salone del libro, per aprire le porte del carcere al progetto Human Library, e con Luci d’Artista e attivando uno sportello di consulenza filosofica a favore dei detenuti.”
Su tutto resta prioritaria la raccolta di segnalazioni e testimonianze di presunte violazioni dei diritti da parte dei detenuti, dei famigliari e di ex detenuti, tramite colloqui individuali.

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