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Cultura

Nordovest bardato di stelle, intervista con Giampiero Pani

Gabriele Farina

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E’ da poco uscito per i tipi di Neos Edizioni il romanzo “Nordovest bardato di stelle” di Giampiero Pani. Ambientato nella Torino del 1996, l’autore parte da un piccolo incidente in Vespa per cominciare un viaggio che ci porterà nel mistero della città e poi lontano nello spazio e nel tempo alla ricerca della chiave per risolvere un mistero.

Potete leggere qui la recensione di Nordovest bardato di stelle.

Abbiamo intervistato Giampiero Pani, che si è prestato gentilmente a rispondere alle nostre domande.

“Nordovest bardato di stelle” è senza dubbio un thriller con tutte le caratteristiche richieste, ma il modello narrativo è decisamente poco frequente. E’ nata prima la voglia di raccontare il mistero centrale o quella di sviluppare una trama su quattro vicende parallele e vagamente oniriche?

Il mio ufficio è in Piazza Castello e da lì ho assistito al fatto che il libro cerca di spiegare, in modo ovviamente fantasioso.
Quella storia ” misteriosa ” è, certamente, il ” filo rosso ” della narrazione, però non è il tema principale del romanzo.
Fin dall’inizio era mia intenzione parlare del viaggio e del perchè l’uomo, contrariamente ad ogni altra specie animale, si mette in viaggio affrontando fatiche, difficoltà e pericoli senza alcuna necessità pratica, materiale. Anche se sta bene a casa sua. Dunque le ” vicende parallele ” erano già essenziali al progetto fin dall’inizio della creazione del romanzo, anche se, in principio, esistevano solo in forma embrionale e, in concreto, si sono poi sviluppate di pari passo con la crescita della ” storia principale “.

Come è nato il titolo del libro, che non richiama direttamente la vicenda?

Il 30 novembre scorso ( 2015 ) ho spiegato a Paolo Conte come è andata, subito dopo il suo fantastico concerto al Teatro Alfieri di Torino.
Gli ho detto: ” Maestro, nella sua canzone ” Diavolo Rosso ” Lei ha inserito un verso meraviglioso, che meriterebbe da solo il Premio Nobel: ” …guarda le notti più alte / di questo nordovest / bardato di stelle…”. Io ho preso le ultime quattro parole e ci ho fatto un romanzo! ” a quel punto, gli ho consegnato una copia del libro e lui è parso favorevolmente colpito. Gentiluomo come sempre, ha aggiunto: ” Grazie, lo guarderò “. Dubito che troverà il tempo, tra un concerto e l’altro, ma va bene così. Da parte mia, il titolo del romanzo è un piccolo furto ma soprattutto un grande omaggio al Maestro.
Maestro, tra mille altre cose, anche dell’esotismo.
Il nordovest, peraltro, ospita la vicenda principale narrata nel libro.

Torino è lo scenario forse ideale per una vicenda che ha in se tanto mistero, eppure rimane sullo sfondo mostrando il suo volto solo in alcuni momenti. La città è più personaggio o ambiente in questo libro?

Torino è città misteriosissima ed anche i suoi abitanti lo sono. E’ la “location” imprescindibile della storia principale ed apre e chiude il cerchio delle altre narrazioni. Credo di aver reso un poco
l’atmosfera della città, l’inquietudine che trasmette quando si svuota, d’estate, ad esempio, ed anche la sua elegantissima malinconia. Non mi sembra che nel romanzo svolga solo la funzione di “fondale”.

Per deformazione professionale tendo sempre ad immaginare i libri che leggo traslati al cinema. Quali attori vedrebbe bene nei ruoli dei suoi personaggi? Lasci correre la fantasia…

I lettori mi dicono che il romanzo si presta molto ad una trasposizione cinematografica (o teatrale). Vero. Se potessi occuparmi del ” casting “, sceglierei attori il più possibile sconosciuti (purchè davvero bravi…), per evitare che il ” nome noto ” possa pesare, con la sua personalità già definita e magari ” ingombrante “, sulla narrazione, rischiando di deformarla un poco. Insomma, rinuncerei volentieri ai nomi ” di grido ” a favore di attori che si mettano interamente al servizio della storia.

“Nordovest bardato di stelle” è stato il suo esordio letterario. Soddisfatto del risultato?

Sì. Affronto il rischio di sembrare presuntuoso: è un bel romanzo, teso, avvincente e originale. Ho scritto esattamente quello che mi sarebbe piaciuto leggere! C’è l’avventura, il mistero, l’amore e anche il tono cordiale e scanzonato che volevo imprimere alla narrazione. Anche se a volte le vicende sono molto drammatiche, credo che alla fine il lettore possa trarne – è la mia sincera speranza – una ” divertita contentezza “.

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