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Economia

Natale coi fiocchi, gli artigiani contestano il bando e il Cat: prezzi per noi inaccessibili

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Continua a far parlare il Natale coi fiocchi di Torino. Dopo le polemiche e i dubbi che hanno portato la Procura ad aprire un fascicolo, ora tocca alle associazioni di artigiani lamentarsi per il bando di assegnazione ad un unico soggetto, Cat, che li ha praticamente esclusi dalla partecipazione imponendo prezzi inaccessibili.

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo una lettera in cui l’associazione di artigiani locali “Una storia tra le mani” esprime la sua posizione sulla vicenda, contestando al Comune di Torino di aver totalmente disatteso le indicazioni scritte nel bando relative all’attenzione particolare per i piccoli artigiani locali.

Siamo un gruppo di artigiani, artisti e operatori del proprio ingegno attivi in città da parecchi anni e costituitosi nell’Associazione “Una Storia Tra le Mani”, un’associazione di cittadini che nasce da un progetto di valorizzazione delle attività manuali, artistiche e artigianali. In questi anni abbiamo ottenuto spazi, visibilità e un po’ del riconoscimento culturale che la nostra attività merita ma con l’avvento della nuova giunta comunale, a cui abbiamo provveduto tempestivamente presentare la nostra realtà, il discorso pare interrotto.

Con questa lettera vorremmo sottolineare, non tanto la nostra specifica situazione, quanto il contesto più generale che coinvolge la qualità e la pluralità dell’offerta sui Mercati di Natale a Torino e la forte penalizzazione subita dagli operatori di artigianato artistico a seguito della scelta di affidare ad un unico operatore privato la programmazione del Natale.

Relativamente al bando “Un Natale coi fiocchi”, non comprendiamo la scelta di un gestore unico e le incongruenze che si sono generate :

  • l’amministrazione non avrebbe forse dovuto mantenere a sé le scelte di indirizzo necessarie (la scelta della varietà dell’offerta, i vincoli, le priorità…)?
  • l’amministrazione ha vigilato su chi si è proposto ai bandi e su chi si cela dietro?
  • troppi errori sul bando e sulla scelta dei soggetti non lo mettono a rischio minandone la credibilità?
  • il risparmio che il Comune ha adottato nel non finanziare le manifestazioni di intrattenimento incaricando i vincitori del bando a gestirle ha, di fatto, scaricato sugli utenti finali (commercianti e artigiani) il costo della parte che non è redditizia. La conseguenza è stato il lievitare dei prezzi degli stand da cui il gestore trae il suo guadagno.
  • Il gestore unico ha previsto per Torino una sola tipologia di mercato, sebbene diffusa su più aree.
  • il regime di monopolio che si è creato col bando e la mancanza di criteri vincolanti di qualità e prezzo ha determinato una grave distorsione dell’offerta

Molte contraddizioni sono emerse:
1. Sotto il vincitore del bando (CAT) si cela una cordata di persone già nota in Torino per verbali di violazione dei vincoli sulle piazze auliche, per morosità verso il Comune e per eventi di infima qualità cui sono seguite proteste (ad esempio: le lenzuola di protesta in via Cesare Battisti e piazza Carignano contro i “tendoni rossi dove si vendono persino salumi”)
2. Le opache modalità di assegnazione del bando sono state oggetto di interpellanze in consiglio comunale e di esposti.
3. Il costo degli stand e degli spazi,in un regime di monopolio, è balzato alle stelle

4. Questi costi sono sostenibili solo da chi fa commercio e non da chi è artigiano o produce artigianato artistico; nonostante lo sconto di favore che ci è stato proposto, si arriva a cifre che sono 5 volte più care di quelle che sosteniamo normalmente a Natale e che per molti equivalgono all’intero ricavo dell’anno.
La produzione di artigianato artistico non permette margini tali da sostenere costi così elevati a causa del ritmo produttivo che non è legato alle macchine o allo sfruttamento del lavoro altrui ma è connesso all’abilità delle mani ed alla creatività (slow-made). Inevitabilmente il risultato sarà un abbassamento della qualità degli stands come si è già verificato in passato in via Cesare Battisti (il livello di qualità offerta dagli stessi soggetti è già stata vista, rivista e criticata in passato e può essere osservata dalle foto fatte durante il Natale 2014 sugli stands gestiti dagli attuali vincitori del bando).
5. I mercati di artigianato artistico che gli scorsi anni hanno animato via Carlo Alberto con laboratori lungo la via e artigianato manuale autoprodotto, non sono più stati autorizzati.
6. La pluralità dell’offerta e dei soggetti coinvolti sarà fortemente penalizzata. L’omologazione della proposta si metterà in concorrenza con il commercio fisso poiché propone gli stessi articoli. I mercati autogestiti dagli artigiani non sono più stati autorizzati per non entrare in conflitto con gli interessi del vincitore monopolista.
7. Si è in palese contraddizione rispetto ai principi annunciati in campagna elettorale dalla giunta: “Una Città è viva quando lavora e produce, quando i suoi cittadini hanno la possibilità di realizzarsi professionalmente nelle proprie attività e quando vengono conservate le tradizioni e le peculiarità del territorio, evitando di omologarsi.”

L’artigianato artistico, il piccolo commercio locale, il km 0 saranno, nei fatti, esclusi dal “Natale con i fiocchi”.
Riguardo l’artigianato artistico, “Una storia tra le mani” aveva presentato in Comune una proposta sulla falsariga di quello che è stato concesso già gli anni scorsi: questa proposta non chiedeva, né ha chiesto in passato, nessuna risorsa economica da parte dell’Amministrazione ma, anzi, consentiva al Comune di introitare gli oneri di occupazione del suolo pubblico. Questo mercato, che si distingueva per essere riservato al solo artigianato artistico autoprodotto e per la presenza nella via degli artigiani con i loro laboratori dimostrativi, era un appuntamento atteso e un’alternativa di qualità allo shopping natalizio. Tuttavia la nostra richiesta giace negli uffici in attesa di delibera e lascia numerosi artigiani privi della possibilità di lavorare nel periodo più appropriato dell’anno.

L’associazione aggiorna la precedente lettera comunicandoci che dopo ripetute proteste “è stata firmata la delibera per un mercato ridotto (da 29 a 10 posti) per l’artigianato artistico (questa delibera non ha nulla ha a che vedere con “Un Natale coi fiocchi” o con il CAT) che si terrà in via Carlo Alberto dal 17 al 24.” Una delibera che – sempre secondo “Una storia tra le mani” – “era stata bloccata perché il CAT non voleva altri mercati che gli facessero concorrenza in città”.

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