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Cuneo

Bebe Vio a Torino: sono un ragazza di 19 anni con un sacco di cose che le piacciono

Redazione Quotidiano Piemontese

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La schermitrice campionessa paralimpic Bebe Vio, diventata un personaggio mediatico nazionale,  è stata a Torino insieme al ciclista olimpico Elia Viviani per un incontro organizzato dalla Fondazione Agnelli, in collaborazione con l’ Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. A seguire Bebe Vio ha avuto un incontro con gli studenti e la comunità salesiana presso l’ Istituto Edoardo Agnelli. In serata la Vio riceverà a Bra il Tartufo d’oro

Bebe Vio ed Elia Viviani sono stati i vincitori del Premio Fondazione Agnelli assegnato da una giuria popolare, con un sondaggio sul sito della Gazzetta dello Sport. La Fondazione Agnelli li ha premiati con un assegno pari al premio del Coni.

Bebe Vio devolverà i fondi ottenuti alla sua onlus Art4sport, con cui aiuta i bambini ad allenarsi. Viviani finanzierà invece due associazioni di ciclismo giovanile del suo territorio e i lavori di ristrutturazione di un velodromo.

Bebe Vio è stata un fiume in piena: “Sono un ragazza di 19 anni con un sacco di cose che le piacciono. Nel 2008 ho avuto la meningite, una malattia che ti devasta. Il 97 per cento di chi la contrae muore nei primi due giorni e se ti va bene resti come me. Io mi sento fortunata.

Il 97% delle persone con la mia malattia muore, a me hanno solo tolto dei pezzi. Ho la fortuna di poter dire che ce l’ho fatta. Perché sono ottimista? Bisogna godersi le cose. La scherma mi ha insegnato che tutto è gara e non bisogna mai darla vinta agli altri. Non dovete farvi fermare da nessuno

Ricordatevi della vaccinazione. Io non dico di vaccinarsi ma di informarsi, per capire se si è contro o a favore del vaccino. Mia madre due anni prima che mi ammalassi ne ha parlato con un medico e quello gli ha detto che era troppo presto. Se invece fosse stato disponibile ora non sarei così. Io ce l’ho fatta e se ci sono riuscita io a coronare il mio sogno tutti possono farcela.

Bisogna crederci e dare sempre il massimo. Lo sport non è la vita. Io sono drogata di scherma ma penso anche al resto. Il 16 gennaio inizio a lavorare come grafico pubblicitario a Fabbrica di Oliviero Toscani e vado a vivere da sola”.

 

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