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Biella, le impediscono di allattare al seno alla Posta e scoppia un caso nazionale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Una neo mamma di Biella, Francesca Castelli, ha vissuto un momento da incubo in un ufficio postale dopo che le è stato vietato di allattare il proprio bimbo all’interno delle Poste in via Pietro Micca.  Il racconto di Francesca : “Entro nell’ufficio postale, aspetto il mio turno e, mentre sono allo sportello, mio figlio di tre mesi si sveglia ed inizia a lamentarsi. Pago e mi metto in un angolo per allattarlo ma, come spesso accade, nel mentre si sporca. Quindi chiedo per cortesia di indicarmi il bagno. A quel punto, la signora allo sportello va a chiamare la direttrice, la quale mi dice che non ci sono posti per noi, neanche dietro, che non è un bar e che non posso cambiarlo in mezzo ai clienti”.

La giovane mamma viene invitata a mettersi dietro ad un cartellone, sostenendo anche che è vietato allattare al seno in Posta.

Francesca ha sfogato il suo sdegno sui social e il caso è diventato nazionale, ci sono stati attestati di solidarietà alla protagonista della vicenda.

Ad intervenire anche il ministro Marianna Madia su Twitter

 

Le Poste Italiane hanno risposto così

In relazione alla ricostruzione giornalistica su un presunto divieto di allattamento in un ufficio postale, Poste Italiane ribadisce che non è affatto vietato allattare il proprio bambino all’interno dei propri uffici. Nel caso di Biella la mamma ha allattato nella sala principale dell’ufficio postale e il personale si è reso disponibile a trovare la migliore soluzione affinché potesse prendersi cura del bambino con la dovuta privacy.

Per quanto riguarda l’accesso ai servizi igienici, che sono disponibili per i dipendenti e dunque normalmente dietro ai banconi dell’accoglienza clienti, non è possibile accedere per il pubblico per evidenti ragioni di sicurezza. Oggi stesso Poste Italiane contatterà la neo mamma con l’auspicio di ricomporre l’equivoco e invitarla presto nell’ufficio postale con la sua famiglia.

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