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Cronaca

A 19 anni ha usato per un anno il car sharing a Torino rubando identità sui social

Redazione Quotidiano Piemontese

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La polizia ha denunciato, a seguito di attività di polizia giudiziaria, un diciannovenne torinese incensurato, per i reati di sostituzione di persona e truffa. Gli operatori della Polizia di Stato, grazie alla proficua collaborazione con le società di car  sharing, hanno scoperto un metodo illecito di fruizione del diffuso servizio di noleggio autovetture, che avveniva attraverso la creazione di account falsi nei siti Web delle predette società.

Il denunciato, infatti, da diversi mesi reperiva sui più noti social network (Facebook, Instagram e altri) i dati anagrafici di ignari malcapitati che, nonostante il consiglio spesso rivolto dalle Forze di Polizia a non diffondere dati in rete, avevano pubblicato sul Web fotografie delle proprie patenti di guida.

Lo stesso, acquisiti tali dati, all’atto della creazione dell’account, associava a questo non solo numeri telefonici individuati navigando in Internet dopo averli verificati mediante l’utilizzo di whatsapp ma anche seriali fittizi di carte di identità. Successivamente, per ottenere il codice di conferma per la registrazione, il diciannovenne contattava i titolari delle utenze telefoniche e con le più svariate scuse se lo faceva inviare sul proprio smartphone.

Infine, il giovane inseriva nell’area di pagamento del sito gli estremi delle proprie carte di credito virtuali, prive di fondi e regolarmente emesse da un istituto di credito attraverso servizi di Home Banking.

Il meccanismo così descritto ha consentito al diciannovenne torinese di noleggiare per mesi autovetture senza corrispondere alcuna somma a scapito di inconsapevoli cittadini. Quest’ultimi, infatti, risultando utenti insolventi rispetto al servizio, venivano contattati dalle società di car sharing intente a chiedere spiegazioni in ordine al mancato pagamento del veicolo.

Dalla descritta attività di polizia giudiziaria è emerso il frequente ricorso al furto di identità digitale finalizzato alla fruizione di servizi a pagamento, fenomeno particolarmente diffuso tra i più giovani, sempre più sapienti utilizzatori delle tecnologie informatiche ma sempre meno avvezzi al rispetto delle regole.

Il monitoraggio costante operato dalle società di car – sharing sulle proprie autovetture e la crescente attenzione delle Forze dell’Ordine sui fenomeni descritti hanno garantito il conseguimento di un importante risultato nel contrasto degli stessi.

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