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Piemonte

L’Università e il Politecnico di Torino leader secondo il ranking mondiale U-Multirank

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’Università e il Politecnico di Torino si  sono classificati in ottime posizione secondo il ranking mondiale U-Multirank, il progetto di finanziato dall’Unione Europea, che classifica 1.500 Università nel mondo attraverso 16 indicatori istituzionali: 4 in ambito didattica, 3 in ambito ricerca e 4 di trasferimento conoscenze, 2 di orientamento internazionale e 3 di regional engagement.

Nell’edizione appena pubblicata, l’Università di Torino si colloca tra le eccellenze europee per i dati che riguardano il trasferimento della conoscenza (2A), il regional engagement (2A), le performance dei ricercatori e la capacità di Unito a creare rapporti con il territorio.

Il Politecnino ha una performance molto buona con 9 “Very Good” che erano 7 lo scorso anno e 17 “Good”, uno in più rispetto al 2016. Complessivamente, il Politecnico è in fascia 1 o 2 per 26 criteri di valutazione su 35 .

U-Multirank è sviluppato da un consorzio indipendente guidato dal Centre for Higher Education (CHE) in Germania, dal Center for Higher Education Policy Studies (CHEPS) dell’Università di Twente e dal Centre for Science and Technology Studies (CWTS) dell’Università di Leiden, che produce anche ranking propri riconosciuti per la robustezza metodologica

olto buoni i risultati del Politecnico di Torino nel ranking promosso dall’Unione Europea U-Multirank: non una classifica ma una valutazione analitica articolata che consenta, in modo semplice, di offrire alle singole università una chiave di lettura dei propri punti di forza e delle criticità.

Il Multirank coinvolge più di 1.500 istituti di formazione di 99 Paesi valutati nella classifica, comprese anche le più importanti università americane come il MIT, Harvard e Berkeley. Il ranking si propone di usare una metodologia multidimensionale e gli aspetti valutati sono cinque: didattica (“teaching and learning”), ricerca (“research”), trasferimento tecnologico (“knowledge transfer”), internazionalizzazione (“international orientation”) e rapporti con il territorio in termini di occupazione dei laureati e partnership con il sistema socioeconomico locale (“regional engagement).