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Cultura

I nodi dell’anima, intervista con Daniela Graglia

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Quanto può essere potente il primo amore giovanile? E’ davvero quello che segna la vita per sempre? Quello che non si scorda mai? I nodi dell’anima di Daniela Graglia, Golem edizioni, racconta proprio un primo amore, un amore vero, un amore che dovrà affrontare però un momento estremamente drammatico.

Anna vive in un paesino alle porte di Torino e dalla città compare Marco, di poco più grande, azioni, abitudini e passioni completamente diversi. Eppur tra i due nasce prima una forte amicizia e poi un amore che cresce e si sviluppa con la conoscenza. Trovate qui la recensione completa del libro.

Daniela Graglia ha risposto alle nostre domande.

Il primo amore non si scorda mai. A maggior ragione in un caso come quello del tuo libro. Da cosa nasce la necessità di raccontare questa storia?

Come psicoterapeuta, a contatto con molte storie, noto quanto spesso si faccia fatica a collegare la sofferenza portata in seduta con la storia di vita che l’ha determinate. Gli stereotipi con cui si identificano molte persone, non tengono presente che dietro alle “etichette” si celano storie personali che hanno contribuito ad arrivare a quel punto. Depresso, tossico, sfigato, ecc… Noi siamo la nostra storia. Non solo, siamo le storie dei nostri genitori, dei nonni, siamo la nostra cultura familiare, l’ambiente in cui siamo cresciuti, le usanze che si uniscono alla storia personale divenendo memorie, condizionamento, essenza di noi stessi. Il libro è una storia al servizio del lettore, intercalata da riflessioni psicologiche, affinché chiunque si ri-narri la propria, pensi al suo passato, a tutto ciò che, nel bene e nel male, l’ha reso com è oggi.

Il romanzo è sempre a cavallo tra rosa e psicologia. La scrittrice/protagonista/psicologa adulta  inserisce continue riflessioni psicologiche sui comportamenti e sulle sensazioni della protagonista ragazzina. Nella storia c’è tutta la vita quotidiana di una ragazzina di 18 anni. Amore, amicizia, genitori, nonni, il paese, la città, la musica, lo studio. E’ un po’ la storia di tutti? Almeno fino ad un certo punto…

Ci sono molti testi di psicologia e saggi di autori famosi, ma sono molto complessi per chi non è del settore. Questa storia/saggio contiene concentrati di psicologia analitica junghiana, terapia sistemica familiare, psicologia trasgenerazionale, teoria dell’attaccamento di J. Bowlby applicate alla vita quotidiana, alle diverse fasi evolutive di crescita, ad una storia appunto… che potrebbe essere di tutti. Vita e morte, gioie e dolori, legami e perdite.

La storia si svolge tra Torino e un paese poco lontano. Qual è il tuo rapporto con la città?

La città mi affascina, è apertura, novità, stimoli. Con lei ho un rapporto professionale, ci lavoro, faccio gruppi e corsi. Un rapporto culturale fatto di opera,teatro e mostre. È divertimento, locali, musica, shopping. ..

Immagina una trasposizione cinematografica del romanzo. Quali attori ti piacerebbe vedere interpretare i tuoi protagonisti?

La nostra Cristiana Capotondi e Eddy Redmayne, di “animali fantastici e dove trovarli” e “la teoria del tutto” …wow!

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