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Cultura

La Cabina dell’Arte Diffusa lancia un concorso d’idee per l’arredamento interno

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Cabina dell’Arte Diffusa di Torino lancia un concorso d’idee per la progettazione, realizzazione e installazione dell’arredamento interno, destinato ad accogliere la biblioteca.

Possono partecipare tutti, in particolare il concorso è aperto a designers, architetti, falegnami, bricoleurs, in forma singola od occasionalmente ed informalmente associata.
L’arredo interno dovrà prevedere la possibilità di alloggiare i libri che vengono donati dal pubblico alla Cabina, non rappresentare pericolo in caso di danneggiamento o vandalismo, in particolare nei confronti dei bambini, consentire la visibilità attraverso i vetri superiori per altri utilizzi.
L’altezza massima dal piano pavimento interno deve essere compresa tra 100 e 140 cm.
Non devono essere presenti spigoli vivi orientati verso l’esterno.
E’ ammesso (raccomandato) l’utilizzo di materiale di recupero.
Alla soluzione ritenuta più idonea potrebbe essere richiesta la possibilità di lievi modifiche, in funzione della discussione collegiale a seguito della presentazione del progetto.

Come tutte le attività legate alla Cabina, la partecipazione è volontaria, libera, gratuita.
Non prevede rimborsi o premi o compensi.
Non promette nè celebrità nè successo.
Garantisce la visibilità del vincitore unicamente per il fatto di essere sulla pubblica piazza: non si millanta altra forma di visibilità reale o farlocca, se non il nominare l’ideatore/i del progetto prescelto ad ogni occasione utile.
Il concorso non ha scadenza, ma chi primo arriva probabilmente potrebbe vincere, anche in presenza di un solo progetto presentato.

Il / concorrente/i dovranno provvedere in proprio alla stesura del progetto, al suo dimensionamento, al reperimento e fornitura dei materiali, il loro assemblaggio e trasporto alla Cabina, al loro montaggio.
Questa iniziativa, come tutte le altre della Cabina, è finalizzata alla condivisione di beni comuni direttamente da parte dei cittadini, al loro riutilizzo in forma partecipata e alternativa, nonchè diretta tra tutte le parti in gioco, senza intermediazioni di alcun tipo.

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