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Cronaca

Domanda sull’omosessualità inserita in un test di medicina, Grimaldi: “Vogliamo sapere se qualcuno la ritiene ancora una patologia

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Quale delle seguenti percentuali rappresenta la migliore stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?” E’ una delle domande del Test Progress, per alcuni inaccettabile, per altri provocatoria, che è stata sottoposta a 33 mila studenti di medicina.

A sollevare la questione Marco Grimaldi, consigliere regionale di Sinistra Italiana, e Cathy La Torre, che l’hanno ricevuta oggi in forma anonima . Che spiegano:

Questa domanda è inserita nel contesto di un test su diagnosi, genetica, malattie e comportamenti da tenere dinnanzi a certe malattie. Dunque vogliamo sapere, e lo pretendiamo: se la comunità medica italiana, ritiene ancora che l’omosessualità sia una malattia? Vogliamo sapere che senso ha chiedere a dei futuri medici la stima dell’omosessualità nell’uomo? Viene anche chiesta la stima della eterosessualità dell’uomo? Perché è bene ricordare che eterosessualità e omosessualità sono entrambe “varianti” naturali del comportamento umano.

Pretendiamo una risposta dalla Conferenza del Presidi delle facoltà di Medicina: perché questa domanda nel 2017? Non certo per rendere medici e scienziati persone migliori e con meno pregiudizi!

“Vogliamo sapere – continua Grimaldi –  che senso abbia chiedere a dei futuri medici la stima dell’omosessualità nell’uomo.
Forse è bene ricordare ai “Chiarissimi professori” che eterosessualità e omosessualità sono entrambe “varianti” naturali del comportamento umano. Instillare pillole di omofobia, invece che educare al rispetto delle identità e degli orientamenti sessuali, non fa bene al futuro del nostro sistema sanitario”.

 

 

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