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Piemonte

Precari in sanità: l’Istituto Zooprofilattico nel 2018 stabilizzerà 70 ricercatori

Redazione Quotidiano Piemontese

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Buone notizie per i ricercatori: la nuova norma approvata nella legge di Bilancio e definita “Piramide dei ricercatori “, consentirà l’assunzione di settanta ricercatori all’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino. Per la realizzazione della riforma sono stati stanziati settanta milioni di euro destinati a rendere stabile il ruolo dei ricercatori e degli operatori che lavorano nel mondo della ricerca negli Istituti Zooprofilattici e negli IRRCS. La “Piramide” prevede un contratto a tempo determinato della durata di cinque anni rinnovabili ed altri cinque con possibile successivo passaggio a tempo indeterminato nel Servizio sanitario nazionale anche con qualifica dirigenziale.

Dichiara l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta: “Ho seguito personalmente la vicenda come coordinatore degli assessori regionali alla Sanità e sono soddisfatto che abbia avuto un esito positivo. Sono convinto che l’approvazione del provvedimento avrà ricadute positive per l’attività di ricerca dell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta che è uno dei più validi a livello nazionale e la cui attività su vari fronti da sempre è particolarmente apprezzata nella nostra regione”.

Per Maria Caramelli, Direttrice dell’Istituto di Torino: “I ricercatori precari dell’ Istituto Zooprofilattico rappresentano un tesoro inestimabile di competenze riconosciute a livello internazionale sulla sicurezza alimentare e sulle malattie degli animali trasmissibili all’uomo. Le malattie trasmesse dagli alimenti e le nuove zoonosi sono sfide emergenti che richiedono competenze specifiche che non potevamo continuare ad affrontare con personale precario. Sono grata al Ministro della Salute e al Ministero tutto, per il lungo percorso affrontato che ci consente di dare un ruolo stabile alle loro professionalità”.

Il Presidente dell’ Istituto Professor Giorgio Gilli sottolinea: “Con questa nuova legge l’ Istituto potrà strutturare in modo stabile un grande numero di giovani ricercatori e dar alle loro attività di tutela della nostra salute in sicurezza alimentare un riconoscimento stabile”.