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Torino taglia l’8% alle Circoscrizioni con effetto immediato, la protesta dei Presidenti

Redazione Quotidiano Piemontese

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I Presidenti delle Circoscrizioni torinesi sono in rivolta per un nuovo taglio arrivato dal comune di Torino con effetto immediato. 8% in meno a partire da oggi è il taglio comunicato con una lettera ricevuta ieri, 24 ore prima, e firmata dalla sindaca Appendino e dall’assessore Rolando.

I Presidenti di Circoscrizione lamentano quanto accaduto e la totale mancanza di confronto in una lettera:

In base al piano degli interventi approvato dal Consiglio Comunale il 30 ottobre 2017 è necessario procedere ad una diminuzione dell’8 per cento dello stanziamento 2018. Stanziamento che, secondo le indicazioni della stessa amministrazione centrale, corrispondeva allo stanziamento definito 2017. Dopo tre lettere inviate alla sindaca per chiedere la convocazione del comitato di coordinamento del decentramento con lo scopo di confrontarsi sui temi del bilancio, i presidenti vengono quindi raggiunti da una comunicazione in cui viene operato un taglio arbitrario, su capitoli per molti versi casuali.
Il Comune considera il nostro bilancio come un pallottoliere, nessun confronto politico e istituzionale alla base delle comunicazioni. La convocazione del comitato di coordinamento a posteriori, il 27 febbraio, risulta essere fin provocatorio e irrispettoso.

Immediata la replica di Rolando:

Sono stupito dalle dichiarazioni dei presidenti di circoscrizione. Come noto il piano di rientro che la Città ha presentato alla Corte dei Conti richiedeva almeno un risparmio dell’8 per cento della spesa. Premesso che questa amministrazione nell’assestato del 2017 non ha attuato alcun taglio agli enti decentrati, nell’ottica del rigore richiesto dalla Corte dei Conti la Città ha comunicato alle circoscrizioni di applicare la riduzione dell’8 per cento non alle spese essenziali ma a quelle discrezionali come appunto previsto dal piano. E’ da irresponsabili non rispettare le indicazioni della Corte dei Conti. E’ altresì paradossale e privo di ogni buon senso chiedere addirittura un aumento della spesa

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