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A Dogliani Mattarella elogia Einaudi e avverte M5s e Lega: : “Il Capo dello Stato non è un notaio”

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Luigi Einaudi si servì in pieno delle prerogative attribuite al suo ufficio ogni volta che lo ritenne necessario. Fu il caso illuminante del potere di nomina del presidente del Consiglio dei ministri, dopo le elezioni del 1953. Nomina per la quale non ritenne di avvalersi delle indicazioni espresse dal principale gruppo parlamentare, quello della Democrazia Cristiana”.

Lo ha detto Mattarella a Dogliani, in visita per il 70esimo anniversario dell’inserimento al Quirinale di Luigi Einaudi come primo presidente della Repubblica eletto dal Parlamento.

“Fu un passaggio – ha aggiunto – di un esecutivo di pochi mesi, guidato dall’ex ministro del Tesoro, Giuseppe Pella, e che portò al chiarimento politico con la formazione di una maggioranza tripartita che governò, con Mario Scelba, sino alla scadenza del settennato dello stesso Einaudi”.

La presidenza di Einaudi fu “tutt’altro che ‘notarile'” ha detto Mattarella, ricordando che “Einaudi rinviò due leggi approvate dal Parlamento, perché comportavano aumenti di spesa senza copertura finanziaria, in violazione dell’art. 81 della Costituzione”.

Nell’intervento Mattarella ha ricordato he il capo dello Stato ha il potere di nominare il presidente del Consiglio, anche non avvalendosi delle indicazioni espresse dal principale gruppo parlamentare, ha anche ricordato Mattarella.

“Spettava a Luigi Einaudi una esperienza senza precedenti: essere il moderatore dell’avvio della vita dell’Italia repubblicana. Con la discrezione e la fermezza che lo caratterizzavano – ha affermato il capo dello Stato – diede vita a un dialogo di permanente leale collaborazione istituzionale, proponendo una penetrante ‘moral suasion’ nei rapporti con il governo, a partire dall’esercizio del potere previsto all’art. 87 della Costituzione, che regola la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa governativa”.

“Il costituzionalismo di Luigi Einaudi, testimoniato dalla sua attivissima partecipazione al dibattito dell’Assemblea costituente – ha detto ancora Mattarella – si può riassumere nel binomio libertà e buongoverno. Due elementi che esprimevano le convinzioni più profonde dello studioso Einaudi: solo una società libera e robusti contropoteri avrebbero impedito abusi”.

 

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