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Refezione scolastica, Patti: “Garantita qualità, ribassi legati al mercato nazionale”

Redazione Quotidiano Piemontese

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“La qualità dei prodotti è molto dettagliata. Il bando precedente prevedeva già una qualità alta. Per aumentarla sono stati introdotti pasti biologici, 100% di pasta, riso e pane bio, olio extravergine, certificazioni avanzate dal punto di vista merceologico sul pesce”.

Lo ha detto l’assessora all’Istruzione Federica Patti, rispondendo in Consiglio Comunale ad una richiesta di comunicazioni di alcuni consiglieri (primo richiedente Enzo Lavolta) in merito al nuovo bando di refezione scolastica.

In merito al ribasso, Patti ha ricordato come questo “non vada visto localmente nella città di Torino ma nell’ambito di strategie di aziende sul mercato nazionale. Solo su due lotti, ha affermato, la Città ha voluto chiedere precisazioni e approfondimenti per verificare la congruità delle tariffe offerte”.

“Il bando è molto stringente quindi la Città, ha aggiunto, può controllarne in maniera e precisa e puntuale le applicazioni”.

Strumento on line

“Sono state in primo luogo ricostruite relazioni con i committenti ma anche recepite criticità legate a commissioni mensa e ai pasti con la modifica di alcuni menù. Da settembre sarà esteso a tutte le scuole un nuovo strumento on line per le commissioni mensa che consentirà alla Città di risolvere in modo efficace eventuali problemi sul gradimento dei pasti. Sono stati introdotti progetti pilota per mensa fresca, introdotti menù regionali, elaborati progetti di educazione alimentare, collaborazioni con Slow food e avanzate collaborazioni con l’Università sul tema del pasto domestico”.

L’assessora ha annunciato l’impegno della Città a lavorare per ridimensionare le tariffe, invitando i consiglieri a non considerare il servizio di refezione scolastica oggetto di strumentalizzazione politica.

“Da settembre, ha concluso, verranno calendarizzati pranzi nelle scuole con la presenza dei consiglieri”.

Dubbioso Enzo Lavolta (Pd): “Con questo bando, siamo scesi a 3,99 euro a pasto. Non sono un frequentatore di hamburgerie ma credo che neppure queste catene riuscirebbero a praticare simili prezzi. La riterrò responsabile dei problemi di qualità che dovessero emergere, e dell’eventuale mancato recupero delle famiglie che andavano riconquistate alla mensa scolastica.

Sulla stessa linea Osvaldo Napoli (Forza Italia) “L’aggiudicazione della gara sotto i quattro euro a pasto incentiva la fuga degli studenti dalle mense; è un valore troppo ridotto ed è sinonimo di bassa qualità. Altre Amministrazioni comunali hanno adottato soluzioni alternative”.

Al termine del dibattito, l’assessora Patti ha ricordato come le tariffe, passate da 5,50 euro a 7,50, oltre alla tassa di iscrizione al servizio di ristorazione, tra il 2013 e il 2016 abbiano “destabilizzato” l’utenza.

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