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Maxi operazione della polizia, arrestati 22 trafficanti di droga: tra loro anche un sospetto jihadista

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ventidue persone arrestate, tra italiani e stranieri. E’ il bilancio della maxioperazione scattata stamane, giovedì 5 luglio, coordinata dalla questura di Torino, in collaborazione con quelle di Biella, Cuneo, Savona, Roma, Varese e Vercelli dove gli agenti ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di trentadue soggetti, di nazionalità italiana e straniera, facenti parte di un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Operazione Tabanus

Durata circa un anno, la complessa operazione denominata “TABANUS”, è stata avviata nel 2016 a seguito dell’arresto di un cittadino marocchino operato dalla Polizia francese e che era stato trovato in possesso di circa 50 chili di marijuana.

in un primo momento gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione si A. A. latitante marocchino, rintracciato a Torino, in zona Mirafiori, nel mese di agosto del 2017 e arrestato perché trovato in possesso di circa 30 Kg di hashish e una pistola.

Le zone di spaccio

Gli sviluppi investigativi successivi all’arresto dell’uomo hanno consentito  di scoprire una rete di trafficanti di stupefacenti facenti capo a Z. R., M. D. e M. H. i quali rifornivano di hashish tutte le piazze di Torino e le aree della movida.

Alcuni clienti dei trafficanti raggiungevano Torino per rifornirsi anche da altre città in quanto i contatti illeciti che venivano monitorati riguardavano le zone di Biella, Cuneo, Genova, Milano, Roma e Savona.

 

I trafficanti di Torino avevano conquistato una buona porzione del mercato dello spaccio garantendo l’approvvigionamento di diverse qualità di stupefacente del tipo HASHISH che venivano convenzionalmente denominate in base al marchio che era impresso sui panetti della droga: LAVAZZA, LOUIS VUITTON, CIOCCOLATA, ORO, EURO, CAVALLO.

Deposito della droga

Le indagini svolte hanno consentito di individuare uno dei depositi di Torino della droga in un box di Via Verolengo all’interno del quale sono stati recuperati 300 kg di hashish nel novembre del 2016, gestito da M. H. uomo di fiducia dei trafficanti.

Arrestato sospetto jihadista

I trafficanti facevano riferimento al latitante marocchino L. B., produttore di Hashish in Marocco, già colpito da altre indagini e condannato in diversi procedimenti ad una pena complessiva di 23 anni di carcere.

Quest’ultimo era legato ad H. R., già detenuto per altra causa, broker della droga, nonché già noto come radicalizzato e sospetto jihadista, impegnato nel riciclaggio del denaro del gruppo criminale dei trafficanti attraverso sofisticati sistemi bancari paralleli denominati Hawala Bazkka che facevano giungere il denaro nel nord Africa.

Nel corso delle perquisizioni effettuate in diverse città italiane e in due carceri, sono stati rinvenuti appunti, documenti ed altro materiale informatico che sarà oggetto di approfondimenti investigativi.

Il bilancio

La complessa attività di indagine ha consentito nel corso delle investigazioni, iniziate nel 2016, l’arresto in flagranza di 20 soggetti oltre al sequestro di 1 tonnellata di hashish di un’arma clandestina con relativo munizionamento e di circa 100mila euro in contanti.

Nel corso dell’odierna operazione, tuttora in corso, per l’esecuzione di 32 ordinanze di custodia cautelare in carcere, sono stati finora eseguiti 22 provvedimenti restrittivi.

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