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Cronaca

Rubavano auto e le “clonavano” con materiale professionale per poi rivenderle in Marocco

Redazione Quotidiano Piemontese

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Rubavano vetture incidentate sia da concessionarie  che da rivenditori privati; poi le ripulivano con numeri di telaio clonati, targhe false o libretti di circolazione contraffatti. Il tutto per rivenderle in Marocco.

Nei giorni scorsi gli agenti della polizia stradale di Cuneo hanno eseguito 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 1 misura degli arresti domiciliari nei confronti rispettivamente di H.A., classe 1996, italiano di origine marocchina residente a Cuneo,  Z.A., classe 1992 cittadino marocchino residente a Busca e H.M., classe 1967 cittadino italiano di origine marocchina genitore convivente di H.A. perché resisi responsabili, a vario titolo, insieme a S.M. classe 1983 cittadino marocchino residente nel modenese destinatario dell’obbligo di presentazione giornaliera alla PG, di una serie di reati quali furto aggravato, falso in atto pubblico, truffa e ricettazione.

Furti materiale professionale

L’attività di indagine ha permesso di acclarare che 3 di loro, a vario titolo, si sono resi responsabili di alcuni furti aggravati aventi ad oggetto materiale presso un centro commerciale in Cuneo (sedie, tavoli, fontane in pietra ecc.ecc.) e materiale “tecnico” utile per quella che era l’attività principale: furto di veicoli e la loro trasformazione in veicoli apparentemente “puliti”.

Strumenti per la punzonatura

Fingendosi titolari di aziende chiedevano ad agenti di commercio del settore prove tecniche di marcatori (strumenti che consentono la punzonatura di caratteri alfanumerici sul metallo); poi li utilizzavano per imprimere il numero di telaio “pulito” solitamente coincidente con quello di un veicolo identico e effettivamente circolante, sulle parti metalliche delle autovetture rubate dopo aver rimosso quello originale; poi dotavano i mezzi di carte di circolazione rubate in bianco dagli uffici della Motorizzazione Civile e compilate con i dati del veicolo effettivamente esistente. Infine creavano targhe “clone” che consentivano  di circolare indisturbati e di portare il veicolo all’estero.

Direzione Marocco

Le autovetture venivano poi parcheggiate, in attesa del loro trasferimento in Marocco, in garage affittati dagli indagati nel capoluogo o nelle immediate vicinanze.

E’ emerso inoltre che gli indagati in alcuni casi contattavano i proprietari di autovetture poste in vendita sui siti online e fingendosi dipendenti di alcune concessionarie della zona; poi li invitavano nei locali della concessionaria e dopo essersi presentati sotto falso nome, esponendo sulla giacca il tesserino di riconoscimento con il logo della concessionaria, si facevano consegnare la chiave del veicolo allontanandosi.

Non solo: acquistavano veicoli incidentati a prezzi irrisori per poi “trapiantare” il numero di telaio originale su veicolo identico rubato potendo disporre così di targhe e carte di circolazione genuine.

In tutto sono stati sequestrati 10 veicoli rubati dei quali 9  all’interno di 2 note concessionarie di Cuneo e 1 rubato approfittando del fatto che era parcheggiato all’interno di un’azienda a Borgo San Dalmazzo.

Il materiale sequestrato nell’Operazione “Amine” dal nome di uno degli indagati, terminate le esigenze investigative, verrà restituito agli interessati, cosi come tutto il resto del materiale ai legittimi proprietari, mentre verrà verificato se gli indagati si sono resi responsabili di altri episodi delittuosi.

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