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Cronaca

Bra, caso del bambino la cui mano è stata amputata dallo scuolabus: il giudizio si aprirà a giugno

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Il pm Francesca Dentis ha citato a giudizio l’autista dello scuolabus e un dirigente della ditta convenzionata per l’incidente avvenuto il 28 ottobre 2016, in cui un bambino, che allora aveva 6 anni, ha perso la mano destra.

Il bambino di Bra, quel giorno di tre anni fa, mentre era sullo scuolabus, avrebbe infilato la mano in un fessura nella guarnizione della porta chiusa sul retro del bus. L’autista, Salvatore D’Ambrosio, durante la ripartenza, dopo aver fatto scendere degli scolari della Primaria di Riva, urtò il muretto di recinzione di una cascina in strada Tetti Mattuda, schiacciando la mano del bambino contro il muro in cemento.

Il processo inizierà il 3 giugno 2019 e l’avvocato Roberto Ponzio, legale della famiglia del bambino ha dichiarato: “L’accertamento tecnico affidato dal pm all’ingegnere Simone Cipriani di Torino ha fatto emergere varie violazioni. Per il conducente, la distrazione dovuta all’uso di un apparecchio radiotelefonico, per il responsabile della sicurezza l’aver adibito al trasporto degli studenti un mezzo non idoneo e violato diverse norme del capitolato, non garantendo la sicurezza. Il bambino ha perso la mano destra, nonostante i diversi tentativi chirurgici di rimpianto”.

Salvatore D’Ambrosio è difeso dall’avvocato Fernanda Portulano e il dirigente, Giuseppe Biffo, responsabile per la sicurezza della società incaricata del trasporto alunni per conto del Comune, è assistito dall’avvocato Carlo Mussa. Entrambi i legali dicono che i loro assistiti sono sconvolti dalla vicenda: “Dal giorno successivo abbiamo assicurato che risarciremo la famiglia e ci auguriamo che il piccolo possa riprendersi al meglio. I tabulati dimostrano che l’autista non era al telefono e che la convenzione non prevede nessuna seconda persona per vigilare”.

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