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Cronaca

Usufruiva di sgravi come associazione no profit, ma era un ristorante

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La guardia di finanza di Mondovì ha portato a termine un’articolata indagine ispettiva che ha consentito di scoprire quella che era di fatto un’attività di ristorazione esercitata laddove, teoricamente, si dovevano organizzare eventi con fini culturali e di promozione turistica.

L’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata sui requisiti formali e sostanziali che la sedicente associazione culturale avrebbe dovuto rispettare per poter godere delle ampie agevolazioni fiscali riservate dalla normativa vigente nei confronti degli “enti non profit”.

È stato invece riscontrato che l’associazione, avente sede in una nota località sciistica monregalese, oltre a non rispettare le previste prescrizioni di legge, effettuava la somministrazione di alimenti e bevande ed organizzava feste dal carattere esclusivamente ludico, il tutto con fini lucrativi e non culturali o di promozione turistica.

Tale attività irregolare ha consentito ai responsabili dell’ente di sottrarre a tassazione, in ordine ai notevoli sgravi consentiti dal regime fiscale agevolato, ricavi per circa 300mila euro. In capo al presidente dell’associazione è stato inoltre contestato l’impiego di lavoratori completamente “in nero” in quanto, al momento dell’accesso presso la struttura, gli ispettori hanno individuato otto persone chiaramente intente a svolgere le varie mansioni di cameriere, cuoco e barista, mai regolarizzate sotto il profilo giuslavoristico.

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