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Alessandria

E’ il giugno più caldo di sempre, superati anche record assoluti

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Nel corso di questa settimana le temperature sono via via aumentate fino a superare numerosi record storici, sia per il mese di giugno, sia assoluti (ovvero per qualunque mese dell’anno), già mercoledì 26 giugno in Francia (40,9 °C a Clermont-Ferrand) e in Austria (37,5 °C a Imst, 773 m, Tirolo), e poi nel tardo pomeriggio di giovedì 27 anche sulle Alpi occidentali italiane.

In particolare, incredibili valori di 40 °C e oltre sono stati misurati fino a quote di 700 m in alta Val d’Aosta all’arrivo del foehn (40,6 °C ad Arvier-Enfer, 738 m, rete Centro Funzionale Regione Autonoma Valle d’Aosta).
A Bardonecchia (1353 m, alta Val Susa, rete ARPA Piemonte), con 34,2 °C è stato oltrepassato di quasi 3 °C il primato assoluto del 13 agosto 2003!

Estremi di 40 °C si sono rilevati anche in pianura nell’Alessandrino e localmente nei fondovalle dell’Appennino piacentino (come ai 270 m di Bobbio, rete ARPA Emilia Romagna), ma in generale su gran parte del Nord Italia – inclusi molti fondovalle alpini orientali – nonché in Toscana, Umbria e Lazio, si sono toccati almeno 36-39 °C.

A Torino-centro (via della Consolata, rete ARPA Piemonte) la temperatura massima (39,4 °C) è rimasta appena sotto il primato assoluto dell’11 agosto 2003 (39,7 °C), all’epoca registrato presso l’ex-Ufficio Idrografico di C.so Bolzano in condizioni confrontabili con quelle odierne, nonché con quelle degli altri siti di misura storici susseguitisi in città (sopra il livello medio dei tetti).
Record assoluto ritoccato di pochi decimi di °C a Moncalieri – Collegio Carlo Alberto, con 41,3 °C al sito storico di misura in capannina (valore corretto in base alla curva di taratura INRIM, rispetto al dato grezzo di 41,5 °C), superiore ai 41,0 °C dell’11 agosto 2003.

Ecco in tabella (preliminare e in via di aggiornamento) alcune temperature massime raggiunte (fino al 27 giugno), confrontate con i precedenti primati di giugno e assoluti.

A stabilire più diffusamente nuovi primati di temperatura massima dunque sono state soprattutto località di montagna sopra i 500-1000 m di quota, dove si è maggiormente avvertito il surriscaldamento per la subsidenza anticiclonica (lenti moti dell’aria dall’alto verso il basso) unita a un effetto-foehn, situazione testimoniata – specie nella giornata di giovedì 27 – dalle basse umidità relative dell’aria nelle stazioni alpine (spesso inferiori al 20-30%).
In pianura e su alcune zone zone prealpine – probabilmente anche con il concorso della massiccia evapo-traspirazione (rinfrescante) da boschi e suoli ancora umidi dopo le piogge di fine primavera, e senza l’aiuto del foehn – le temperature massime hanno fatto un po’ più fatica a raggiungere nuovi estremi assoluti, stabiliti più localmente, ma il caldo è stato decisamente più umido, dunque afoso e insopportabile.

FONTE: Società Meteorologica Italiana – NIMBUS

 

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