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Cronaca

Picchia la moglie e la minaccia: “Sei solo una malata e ti farò togliere il bambino se mi denunci”

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Maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, lesioni personali, abbandono di minore e danneggiamento a seguito di incendio. Sono le accuse per un uomo italiano di 30 anni, arrestato dagli agenti del commissariato Barriera Milano. Dalle indagini è emerso infatti che l’uomo, da inizio aprile, maltrattava la compagna, un ragazza italiana affetta da malattia autoimmune, nonché il loro figlioletto, di pochi mesi.

Il quadro che ne è emerso ha messo in luce numerosi episodi di violenza, mossa dalla morbosa gelosia dell’uomo. Già nelle prime fasi della gravidanza, e dopo la nascita del figlio, la donna era continuamente esposta alle ire del compagno.

L’escalation delle violenze (iniziate con umilianti litigi per motivi di gelosia) è arrivata nel corso del tempo ad aggressioni fisiche,  denigrazioni e minacce verbali. Non solo, l’uomo ha guadagnato il silenzio della vittima facendo leva sulle sue condizioni fisiche che, sosteneva, le avrebbero impedito di ottenere l’affidamento del minore in caso di separazione. “Sei solo una malata e ti farò togliere il bambino se mi denunci”: una delle minacce più spesso rivolta alla compagna dall’uomo, nel momento in cui si è reso conto che lei stava trovando la forza per denunciarlo e uscire fuori dalla spirale della violenza in cui erano caduti lei e il suo bimbo.

L’aggressività dell’uomo si è spinta fino al danneggiamento della vettura di un’amica della vittima, rea di averle dato aiuto.

Ancora ad Aprile, un ulteriore episodio di  violenza, uno dei più gravi.

Durante una serata al ristorante l’uomo aveva dato corso a un violento litigio durante il quale si è allontanato dal locale per mettere in auto il bambino, di appena due mesi, lasciandolo da solo. Poi è rientrato e ha continuato a insultare la compagna. Una volta fuori dal ristorante, l’ha con calci alle costole la donna.

Dopo averla fatta salire in auto,  si è fermato  sotto un cavalcavia della tangenziale intimandole di scendere, altrimenti la avrebbe uccisa. La donna, spaventata per il bambino che dormiva nell’ovetto, non ha obbedito e per questo è stata  schiaffeggiata violentemente dal compagno che alla fine desisteva.

In quell’occasione, la ragazza sia recata in ospedale dove poi è stata dimessa con una prognosi di 7 giorni.

 

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