Ispettore ferito alla mano dopo uno scontro nella notte con gli ‘ospiti’ del Cpr di corso Brunelleschi

Gli eufemismi da una parte e dall’altra non si risparmiano: persone recluse chiamate ‘ospiti’ e quella che a tutti gli effetti è una prigione viene chiamato Centro di Permanenza per i Rimpatri, se di rimpatrio si può parlare, perché spesso i soldi per rimandarli a casa non ci sono. Soldi che mancano inevitabilmente anche per i poliziotti in servizio presso i vari centri.

A denunciare la difficile situazione, “mentre i ‘signori’ della politica fanno il gioco delle poltrone, facendo a gara a chi di loro si rivela essere il più capriccioso”, è un’ispettore di polizia che si è visto dinoccolare due dita da parte di alcuni rivoltosi, tra cui sono stati individuati i tre più facinorosi: due marocchini e un tunisino di 24, 31 e 33 anni. Certamente tre capri espiatori, perché, come racconta lo stesso poliziotto, erano in 6 contro 158 e questa situazione sfocerà prima o poi in tragedia. Per ora l’agente ha subito una frattura multipla e scomposta di due falangi della mano, giudicata guaribile in 30 giorni, ma la ferita al sistema dell’immigrazione chissà quando guarirà.



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