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Le parole di Appendino ai magistrati sul caso Pasquaretta: “Non ho mai percepito credibili nel contenuto le minacce che Alberto Sacco mi ha riferito”

Pantaleo Romano

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Luca Pasquaretta, ex portavoce della sindaca Chiara Appendino sosteneva l’intenzione di “vuotare il sacco in Procura” dicendo di essere a conoscenza dei due episodi compromettenti. Secondo gli inquirenti avrebbe fatto pressioni sulla sindaca per ottenere un nuovo incarico dopo la cessione del contratto.

Queste le dichiarazioni della Sindaca Chiara Appendino, sentita in procura il 4 febbraio scorso, che si leggono nei verbali dell’inchiesta in cui è coinvolta come parte lesa e offesa del reato di estorsione in cui era stato indagato Luca Pasquaretta.
La sindaca aveva dichiarato di non essere mai stata minacciata: «Non ho mai percepito credibili nel contenuto le minacce che Alberto Sacco mi ha riferito”, ha sostenuto la sindaca Appendino davanti ai magistrati, ponendo l’accento sul suo modo di fare “abbastanza colorito”» aveva dichiarato ai pm Enrica Gabetta e Gianfranco Colace.

Sarebbe stato l’assessore al commercio Alberto Sacco a far sapere alla sindaca le presunte manovre con cui, secondo l’ipotesi dell’accusa, Pasquaretta desiderava ottenere nuovi lavori una volta finito l’incarico di portavoce.

Secondo gli inquirenti sono due gli episodi che hanno portato l’assessore Sacco a riferire alla sindaca delle presunte pressioni di Pasquaretta. La prima circostanza riguarda una consulenza dal Salone del Libro 2017 ottenuta dall’ex portavoce della sindaca. Pasquaretta per quella consulenza è tuttora sotto indagine per peculato. La seconda, come poi sostenuto da Chiara Appendino ai pm, riguardava un’accusa rivolta alla sindaca: “sosteneva che io avevo usato la macchina di servizio per andare a Ivrea per un impegno del partito” dichiarò la prima cittadina.

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