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Borse di Studio, Cirio: “Non c’è nessun taglio delle risorse per il diritto allo studio”

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Cirio e Chiorino chiariscono ribadendo che la riduzione del trasferimento di risorse sarà compensata da un avanzamento di amministrazione dell’Edisu. Grimaldi rimane critico. 

Ieri mattina, martedì 29 ottobre, era scoppiata una polemica dopo la presentazione di una delibera da parte del Presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, che avrebbe tagliato il 50% dei fondi per le borse di studio.

Invece poi Cirio ha dichiarato:

“Non c’è nessuna volontà e nessuna azione di taglio, neppure di un euro, delle risorse per il diritto allo studio, che per noi rimane una assoluta priorità. Se vogliamo fare di Torino una città universitaria e puntare sull’istruzione, il sostegno alle borse di studio universitarie è per noi elemento assolutamente irrinunciabile. Forse abbiamo sbagliato dal punto di vista della comunicazione, e me ne scuso. Ma l’unico nostro intento era quello di fare chiarezza nei conti.”

“L’impatto economico vuole essere perfettamente in linea con quello degli anni precedenti. La delibera che ha ridotto l’apertura del capitolo del 50 per cento è una scelta di ordine puramente contabile. Vorremmo che l’Edisu raggiungesse negli anni la capacità di spendere ciascun anno quello che ha in cassa, e ci piacerebbe in prospettiva che l’avanzo non si realizzasse”.

A precisare ulteriormente la posizione della giunta è stata l’assessore alla scuola Elena Chiorino:

“Gli studenti non saranno penalizzati poiché la riduzione del trasferimento regionale sarà compensata da un avanzo di amministrazione di Edisu di oltre 15 milioni.”

LEGGI ANCHE: Cirio e Tronzano dimezzano i fondi per le borse di studio, polemiche in Regione Piemonte

Rimane critico invece il capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi:

“Non ci bastano le rassicurazioni del Presidente Cirio perché né lui né i suoi Assessori, che continuano a rivendicare la delibera dicendo di ‘nobilitare’ l’Edisu ‘responsabilizzandolo’, sanno che l’avanzo di amministrazione non può essere utilizzato per sostenere il costo delle borse di studio. Noi non saremo tranquilli finché non vedremo annullata la delibera e non avremo la certezza che la figura dell’idoneo non beneficiario non tornerà mai più”.

Commenta la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando (Pd):

“La Regione Piemonte deve garantire il diritto allo studio. Neanche uno studente deve restare senza borsa di studio. Le modalità le verifichino il Presidente Cirio e gli assessori”.

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