Seguici su

Ambiente

Assessore regionale Marnati: servirebbero due nuovi inceneritori per il Piemonte. M5s: la regione non ne ha bisogno

Avatar

Pubblicato

il

“Un termovalorizzatore in Regione non basta. Quello di Torino serve solo la città. Ne servirebbero due nel resto del Piemonte: uno per la parte orientale e uno per la zona sud”. Sono le parole dell’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, riportate in un articolo pubblicato oggi sul Corriere della Sera (edizione Torino). Affermazioni che non sono piaciute a Giorgio Bertola, Consigliere Regionale M5S Piemonte, che in una nota stampa scrive:

Il Piemonte non ha bisogno di nuovi inceneritori. Comprendiamo e condividiamo le preoccupazioni in merito alle difficoltà della filiera del riciclo in questo momento storico ma bruciare rifiuti per risolvere il problema dello stoccaggio è una soluzione che ci porta indietro di almeno trent’anni. Quanto ipotizzato dall’assessore all’ambiente Marnati per far fronte ai problemi logistici dei rifiuti prodotti in queste settimane di quarantena è un rimedio che, dati alla mano, porterà molti più danni che vantaggi. E un assessore all’ambiente dovrebbe saperlo.

Secondo uno dei più autorevoli studi sul tema (Rabl, Spadaro e Zougnaib – Ecole des Mines di Parigi, 2019) l’incenerimento annuo di 400.000 tonnellate di rifiuti potrebbe comportare una spesa per danni alla salute ed all’ambiente di circa 8.000.000 di euro. Dopo 20 anni di attività, i costi potrebbero essere pari a 160.000.000 di euro.

Nello studio in esame gli autori francesi hanno rilevato che, se si escludono le spese per la produzione di gas serra quali la CO2, la CH4 e gli N2O, oltre il 95 % dei costi esterni è causato da danni alla salute, in particolare dalla mortalità. La morbilità, soprattutto la bronchite cronica, l’asma bronchiale, i giorni di lavoro persi, i ricoveri ospedalieri ecc., rappresentano circa un terzo dei costi del danno da polveri PM10, NOx ed SO2.

L’ipotesi di un nuovo inceneritore fa inoltre a schiaffi con la Pianificazione regionale sui rifiuti urbani che prevede la dismissione dell’impianto di incenerimento del Gerbido entro il 2033. Un salto di qualità ottenibile attraverso i livelli imposti dalla Regione Piemonte ai Consorzi circa il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e produzione pro capite di rifiuto.

Noi crediamo che questo momento unico nella storia possa essere l’occasione per fare un ulteriore passo avanti e migliorare la raccolta differenziata. Per alleggerire il carico degli impianti di smaltimento e per non rallentare l’economia circolare, unico appiglio a cui l’Italia potrà aggrapparsi per rilanciarsi appena l’emergenza sarà conclusa. Dobbiamo cogliere l’occasione per attrarre investimenti innovativi in Pimonte e realizzare nuovi impianti tecnologici che permettano il recupero della materia anche grazie anche ai decreti End Of Waste. Altro che nuovi inceneritori e rifiuti differenziabili in discarica!

I cittadini, e soprattutto i giovani, si stanno dimostrando pronti al cambiamento, è la politica ad essere inadeguata e riluttante. Purtroppo, fatti alla mano, la Giunta Cirio a trazione leghista si sta dimostrando completamente inadeguata a gestire le sfide odierne e future.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *