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Conte comunica alla nazione i provvedimenti per fronteggiare la pandemia da coronavirus: dopo il 3 maggio si auspica ripartenza

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Erano trapelate alcune indiscrezioni già ieri nel tardo pomeriggio e oggi, venerdì 10 aprile, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ne ha spiegato i motivi in una conferenza stampa alla nazione.

Bisogna ripartire, ma bisogna farlo in sicurezza e questo è possibile solo se tutti continuiamo a rispettare le misure per il contenimento della diffusione del coronavirus. La data per la ripartenza è il 3 maggio, considerati i dati epidemiologici positivi ottenuti grazie al lockdown dell’ultimo mese.

Riaprono da martedì 14 aprile cartolerie e librerie, nonché negozi che vendono articoli per l’infanzia, per neonati e bambini. Anche la silvicoltura (in particolare il taglio dei boschi per ricavare combustibile) e altre attività forestali hanno il permesso di ricominciare.

È già partito il lavoro per la fase due in cui si dovrà creare nuovi modelli organizzativi e sociali. Non si ripartirà quando è scomparso il coronavirus, ma quando l’indice di contagio (R0) sarà minore di 1, continuando ad attuare misure per mantenerlo tale.

Per l’Unione Europea sono necessari misure per 1.500 miliardi di euro per fronteggiare la ripresa. L’Italia vuole che vengano attivati al più presto gli Eurobond e Conte smentisce voci diffuse da Matteo Salvini e Giorgia Meloni riguardo alla necessità di avvalersi del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità). Non è necessario in quanto inadeguato e inadatto alla situazione che stiamo affrontando. Piuttosto conferma Conte verrà creata una linea di credito totalmente nuova.

Una nuova patrimoniale non è attualmente al vaglio da parte del governo.

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